Sintomi medici inspiegabili: nuovi orizzonti
di Erica F. Poli
22/03/2013
Colon irritabile, cefalee, sindromi fibromialgiche e altre ancora rappresentano a tutt’oggi una sfida per la medicina tradizionale. Ma le ricerche sempre più fiorenti in campo neurofisiologico stanno conducendo a nuovi orizzonti nella valutazione e nel trattamento dei sintomi medici inspiegabili…
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Colon irritabile, cefalea cronica, sindromi fibromialgiche, vertigini, algie croniche muscoloscheletriche, parestesie, sindromi asteniche, sindromi da sensitività chimica multipla: sono solo alcune delle condizioni che affliggono molti individui e che la medicina ufficiale spesso non riesce a trattare efficacemente. Il dolore cronico e i sintomi medici vaghi o inspiegabili, infatti, rappresentano ancora a tutt’oggi una sfida per la medicina tradizionale, che nonostante i grandi progressi nelle aree della chirurgia e del trattamento delle sindromi acute, si incaglia e fallisce assai di frequente nelle sindromi croniche con sintomi aspecifici o apparentemente sine materia, con conseguente frustrazione, tanto del medico quanto del paziente, e creazione di un circolo vizioso di visite plurispecialistiche e costi sanitari sempre maggiori.
Oltre all’utilissima integrazione con gli approcci che, dall’ottica allopatica e dal paradigma medico occidentale vengono definiti “alternativi”, è risultato di grande utilità effettuare un assessment dei fattori emotivi che possono concorrere allo sviluppo di sintomi medici cosiddetti inspiegabili e impostare un trattamento specifico per questo meccanismo di traduzione nel corpo delle emozioni che prende il nome di somatizzazione.
Il termine “somatizzazione” è stato spesso abusato, e soprattutto collegato all’idea del “disturbo fittizio” che esisterebbe solo nella mente di chi lo lamenta, rendendosi tra l’altro spesso inviso a curanti e familiari. In realtà oggi le neuroscienze e i contributi del neuroimaging ci mostrano che le emozioni sono fatti corporei, prima che psichici: esse hanno precisi substrati neuroanatomici, precisi pattern di scarico somatico, determinano cascate neurochimiche sull’asse HPA e intervengono globalmente sullo stato neurovegetativo dell’individuo e sulle risposte del sistema immunitario.
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Può accadere che le emozioni, per ragioni fortemente legate alle esperienze di vita – in particolare vicende infantili che abbiano prodotto traumi nell’attaccamento con le figure di amore e accudimento, e abbiano condotto all’apprendimento di atteggiamenti di distacco emotivo o rimozione, e alla strutturazione di difese psichiche dalla vicinanza emotiva – prendano la via del corpo. Ecco allora i sintomi, molteplici, variabili, aspecifici, spesso inspiegabili a un’ottica somatica meccanicistica.
Le medicine naturali, l’omeopatia, le medicine orientali, ovverosia tutti gli approcci olistici, basano il loro paradigma anche su questo assunto, ma non lo dimostrano in termini neurofisiologici. Questo oggi è invece possibile tramite le ricerche sempre più fiorenti in campo neurofisiologico e da queste nuove conoscenze vanno sempre più emergendo nuovi approcci cosiddetti “emotion-focused”, centrati sul riconoscimento, l’esperienza e la riparazione di emozioni represse e veicolate nel sistema somatico.
Tra questi spicca la ISTDP, Intensive Short Term Dynamic Psychotherapy. La psicoterapia dinamica breve intensiva o ISTDP è una forma di psicoterapia breve sviluppata da Habib Davanloo presso la Mc Gill University negli anni ’80, attualmente inserita in numerosissimi studi scientifici e programmi terapeutici internazionali grazie alla prolifica attività di insegnamento e ricerca portata avanti dal medico d’urgenza e psichiatra Allan Abbass. Si tratta di un approccio terapeutico rivelatosi straordinariamente efficace nel trattamento non solo della somatizzazione ma anche di patologie psicosomatiche come cefalee, emicranie, fibromialgia, ipertensione, colon irritabile, dermatiti da stress e così via.
Abbass ha individuato quattro possibili pattern fisici di scarico emotivo che vengono coinvolti quando le emozioni sono bloccate: il comparto muscolare striato, la muscolatura viscerale, il sistema cognitivo-percettivo, il sistema neurogeno che presiede al tono e alla forza muscolare.
A seconda che le emozioni vengano dirottate o scaricate in uno di questi comparti, ecco presentarsi sindromi somatiche differenti dalla fibromialgia al colon irritabile alle vertigini all’astenia cronica o a sintomi pseudoneurologici.
Oggi è possibile per il medico e il terapeuta apprendere e diagnosticare in fieri questo processo di traduzione somatica dell’emozione “ascoltando con gli occhi” ciò che accade nel paziente che ha di fronte, e trattando nell’hic et nunc l’emozione che risiede sotto al sintomo somatico.
Il Prof Allan Abbass promuove da molti anni la formazione e l’applicazione di questa metodologia non solo in ambito privatistico ma anche ospedaliero, e in Canada ad Halifax dove risiede, oltre a dirigere il Centre for Emotions and Health, è responsabile di servizi ISTDP all’interno dei Dipartimenti di Medicina d’Urgenza e Medicina Generale del Queen Elizabeth Hospital, avendo cambiato le politiche sanitarie canadesi ed essendo stato insignito del Canadian Leading Practice Award del 2011.
Erica Poli
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