IL THAI CHI CHUAN O TAIJIQUAN ENTRA ALL’OSPEDALE SAN RAFFAELE DI MILANO!
“Corpo che pensa mente che muove” (maestro Li Mei)
Il Tai Chi Chuan o Taijiquan è un sussurro antico che attraversa i secoli, un dialogo silenzioso tra corpo e spirito che danza nell’aria del mattino. Conosciuto anche come Taijiquan, il suo nome si compone di “Tai Ji”, che significa “supremo principio” o “grande armonia”, e “Quan”, che si traduce in “pugno” o “arte marziale”.
Diceva il mio maestro: il THAI CHI e’ UN’ARTE MARZIALE, una MEDITAZIONE DINAMICA e un esercizio PSICO FISICO.
Il Tai chi è formato da tre parole:
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TAI è la parola cinese che significa Supremo
CHI è l’energia, la forza, il respiro
CHUAN significa combattimento
IL TAI CHI CHUAN può intendersi quindi come un’arte marziale, una meditazione dinamica o una ginnastica psicofisica.
Il termine significa boxe della suprema polarità.
E’ dunque un’arte marziale basata su leggi che regolano l’interazione di quelli che sono, secondo il pensiero cinese, i principi base dell’universo: l’energia yin e l’energia yang.
Essa è l’interazione corpo-mente del perfetto praticante.
Il movimento si genera nella mente e quando essa lo trasmette al corpo è come se questo fosse già avvenuto, percepito e analizzato in tutta la sua interezza spazio-temporale.
Il corpo prima di eseguire il nuovo movimento deve essere già pronto predisponendo forza e rilassamento nelle parti interessate, come a prevenire il pensiero stesso.
Questa interazione genera un cerchio simbolico dove l’azione che segue viene generata dalla precedente, in un continuo immutabile come le onde del mare e questo permetterà al praticante che ne percepisce l’essenza di immettersi nel flusso creativo dell’Esistenza, di superare i suoi limiti e di riconoscersi quale parte di un Tutt’Uno Cosmico.
La pratica del Tai Chi Chuan consiste principalmente nell’esecuzione di una serie di movimenti lenti e circolari che ricordano una danza silenziosa, ma che in realtà mimano la lotta con un avversario immaginario.
Questa disciplina è nata come un’arte marziale , ma con il tempo si è trasformata in una pratica di benessere profondo, dove la lotta si dissolve in equilibrio e consapevolezza. La leggenda narra che il Tai Chi sia stato creato da Zhang Sanfeng, un monaco taoista che osservò il fluire delicato e potente dei movimenti di una gru in lotta con un serpente. Da quella visione, Zhang diede vita a movimenti che imitano la natura, favorendo l’armonia tra mente, corpo e anima.
Tra i grandi maestri che hanno diffuso questa arte, spicca il nome di Yang Chengfu, figura che ha reso accessibile il Tai Chi a tutti, insegnando che non è la forza a dominare, ma la morbidezza a vincere. I suoi insegnamenti risuonano ancora oggi, come onde leggere che si propagano senza fine.
Ma il Tai Chi non è solo storia o leggenda. È una medicina che non ha bisogno di ricette, una danza che guarisce dall’interno. Migliora l’equilibrio, rafforza il respiro, calma la mente agitata. Ogni passo, ogni gesto lento e misurato, è un invito a ritrovare l’armonia perduta.
Ed è con questo spirito che l’Ospedale San Raffaele apre le sue porte al Tai Chi ai malati di Parkinson!
In questo luogo dedicato alla cura, il Tai Chi diventa un ponte tra scienza e tradizione, tra occidente e oriente, offrendo ai pazienti un modo per coltivare la salute oltre le terapie convenzionali. In particolare, questa antica arte verrà introdotta come parte di un programma rivolto ai pazienti affetti da Parkinson. Gli studi dimostrano che la pratica costante del Tai Chi aiuta a migliorare l’equilibrio, ridurre le cadute e rallentare la progressione della malattia. Ogni movimento fluido diventa uno strumento per rafforzare la connessione tra mente e corpo, favorendo una maggiore stabilità e sicurezza nei movimenti quotidiani.
Per i pazienti con Parkinson, il Tai Chi agisce come un delicato filo conduttore che rafforza la postura e la coordinazione, contribuendo a mantenere una maggiore indipendenza. I benefici comprendono un miglior controllo motorio, una riduzione della rigidità muscolare e una maggiore consapevolezza corporea.
Attraverso esercizi mirati, si può osservare una diminuzione della lentezza nei movimenti e un miglioramento della qualità di vita. Il Tai Chi diventa così un alleato prezioso nel gestire i sintomi, creando un senso di calma interiore che si riflette anche nella sfera emotiva.
Come una brezza lieve che solleva le foglie d’autunno, il Tai Chi s’insinua tra le corsie, portando sollievo e speranza, dimostrando che la guarigione può iniziare anche con un movimento semplice, con un respiro profondo, con un attimo di quiete.
PER TUTTI IL THAI CHI aiuta a ritrovare la calma, favorisce l’armonia tra corpo, mente e spirito dona coordinazione e coraggio , forza e grinta, delicatezza e grazia , praticato con costanza e consapevolezza, conduce ad un’autentica e profonda trasformazione interiore
grazie!
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