Il trattamento ad induzione ionica è un trattamento ambulatoriale che è particolarmente indicato per chi soffre di dolore cronico, di cui purtroppo soffrono oggigiorno numerose persone. In questo articolo del Cambio approfondiremo di che cosa si tratta e perché è efficace nella cura del dolore persistente.
Il trattamento ad induzione ionica si basa sull’utilizzo di una strumentazione avanzata in grado di emettere brevi ma potenti impulsi elettromagnetici, che induce una stimolazione secondaria a livello cellulare. Si tratta di un trattamento valido, sicuro, non invasivo ed in grado di promuovere le capacità di rigenerazione tissutale attraverso la creazione di micro-correnti. Inoltre, gli impulsi brevi tipici del trattamento entrano più facilmente all’interno delle cellule rispetto ad altre terapie su base elettromagnetica (es. magnetoterapia).
Per chi è indicato il trattamento?
I campi elettromagnetici pulsati rappresentano un trattamento innovativo ed efficace per diverse situazioni degenerative tra cui:
Artrosi;
Complicazioni del diabete mellito;
dolore cronico
Guarigione da ferite;
Fratture;
osteoartrite
Osteoporosi;
fibromialgia
Mal di schiena aspecifico;
artrite reumatoide
In particolare gli studi mostrano evidenze di efficacia per la rigenerazione dei tessuti muscolo-scheletrici come per esempio le ossa, i tendini ed i legamenti. In aggiunta un aspetto importante di questo trattamento è la riduzione del gonfiore e del dolore, che si accompagna ad una migliore mobilità e qualità di vita giornaliera. Senza tralasciare gli effetti di immuno-modulazione, cioè di modulazione dell’attività del sistema immunitario.
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come funziona?
I potenti impulsi ottenibili grazie alla strumentazione sono in grado di trasferire energia elettrica alle cellule innalzandone il potenziale elettrico a livello della membrana verso valori ottimali (-70/-90 mV). Ma non finisce qui. I campi elettromagnetici sono in grado di influenzare le attività delle cellule così come l’espressione del loro DNA. In merito la terapia ad induzione ionica ha dimostrato di promuovere la sintesi ossea, proteggere la cartilagine, sostenere la vascolarizzazione sanguigna, mentre al contempo attenua i livelli dei fattori pro-infiammatori come per esempio le citochine 1beta e 6. Si ipotizza che i recettori disposti sulle membrane delle cellule siano in grado di riconoscere questi campi elettromagnetici attraverso la loro capacità di risuonare alla stessa frequenza
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