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Trigliceridi Alti. Cosa Mangiare E Quali Integratori Assumere Per Abbassarli Naturalmente
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Trigliceridi alti. Cosa mangiare e quali integratori assumere per abbassarli naturalmente

I trigliceridi sono un tipo di lipidi, o grassi, che vengono prodotti quando le calorie ingerite sono inutilizzate e quindi vengono convertite in trigliceridi e immagazzinati nelle cellule adipose. Quando poi il corpo avrà bisogno di energia, ad esempio tra un pasto e l’altro o durante attività intense, gli ormoni rilasceranno i trigliceridi che verranno consumati per soddisfare il proprio fabbisogno energetico.

 
Come si formano i trigliceridi
I trigliceridi sono importanti per la salute perché:

Forniscono energia al corpo
Permettono un isolamento termico che ci permettono di sopportare il freddo
Infatti sebbene il corpo abbia bisogno di glucosio per funzionare, la quantità che è in circolo si esaurisce abbastanza facilmente, e quindi si attinge energia dai trigliceridi. Senza i trigliceridi non potremmo svolgere le normali funzioni quotidiane.

 
I trigliceridi vengono prodotti in diversi modi:

L’intestino li sintetizza a partire dai grassi presenti nei cibi
Il fegato li sintetizza a partire dagli zuccheri e dalle proteine presenti nei cibi
Quando il corpo ha bisogno di energia, l’insulina permette l’accesso ai trigliceridi che verranno scomposti in glicerolo e acidi grassi attraverso un processo chiamato lipasi, il glicerolo verrà poi trasformato in glucosio dal fegato entrando così nelle cellule dove fornirà energia. Gli acidi grassi possono anche loro essere usati per la produzione di energia della cellula attraverso un processo chiamato beta-ossidazione oppure possono svolgere molte altre funzioni come ad esempio la formazione della membrana cellulare, regolazione degli ormoni, trasporto delle vitamine liposolubili, protezione contro i radicali liberi, formazione delle mielina nel cervello e composizione della pelle (garantendo elasticità e morbidezza).

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Trigliceridi alti. Un rischio per la salute
Questo ciclo dei trigliceridi diventa un problema solo quando si producono più trigliceridi rispetto a quelli che vengono effettivamente usati causando di conseguenza un aumento dei livelli di trigliceridi, portando a ipertrigliceridemia.

Si stima che il 33% della popolazione in Europa e negli USA ha alti livelli di trigliceridi, un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari che sono infatti la prima causa di morte al mondo più del cancro. Un’analisi del 2007 su un totale di 3.582 casi di malattia coronarica fatale e non fatale indica che vi è una significativa associazione tra i valori di trigliceridi e il rischio di malattia coronarica (coronaropatia o restringimento delle arterie). Il National Cholesterol Education Program etichetta i livelli di trigliceridi nel modo seguente:

 
Normale – meno di 150 mg/dl
Rischio – 150-199 mg/dl
Alti – 200-499 mg/dl
Molto alti – 500 mg/dl o più
I trigliceridi e il colesterolo sono diversi tipi di lipidi che circolano nel sangue. Mentre i trigliceridi vengono utilizzati  per fornire energia al corpo, il colesterolo è usato per costruire le cellule e produrre alcuni ormoni. Non solo il colesterolo “cattivo” LDL è un importante predittore di malattia coronarica ma l’evidenza medica dimostra che anche un livello di trigliceridi elevati è un fattore di rischio. Infatti, in studi in cui i livelli di colesterolo LDL sono risultati significativamente ridotti con l’uso delle statine, molti pazienti avevano ancora elevati livelli di trigliceridi, mettendoli a rischio continuo di sviluppare malattie cardiovascolari.

Le persone con alti livelli di trigliceridi possono essere a rischio significativo di malattie cardiovascolari, anche se i loro livelli di colesterolo LDL sono normali. Le probabilità di malattia coronarica aumentano di circa il 20% per un aumento di 23 mg/dl dei trigliceridi.

Uno studio del 2011 pubblicato nell’Oman Medical Journal ha dimostrato che esiste una forte relazione tra l’aumento dei trigliceridi nel siero e l’aumento dei livelli di glicemia. I campioni sono stati raccolti da 438 maschi e femmine, sia pazienti con diabete 2 sia non diabetici. Sono stati misurati contemporaneamente i livelli di glucosio, colesterolo e trigliceridi nel siero dei pazienti. I risultati hanno mostrato che l’aumento dei trigliceridi, ma non del colesterolo, ha lo stesso effetto di aumentare i livelli di glicemia nel sangue.

L’ipertrigliceridemia svolge un ruolo sempre più importante nella attuale epidemia di obesità. La ricerca mostra che i livelli di trigliceridi hanno una stretta correlazione con la circonferenza della vita.

Trigliceridi alti inoltre danneggiano il pancreas causando pancreatite, e l’ingrossamento del fegato e della milza.

Una recente ricerca pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition suggerisce che alti livelli di colesterolo e trigliceridi possono anche trattenere la vitamina E impedendogli di raggiungere i tessuti che ne hanno bisogno. Questo può essere particolarmente problematico perché la vitamina E è importante per il cervello, il fegato, gli occhi, la pelle e le pareti delle arterie.

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Cause di trigliceridi alti
Alti livelli di trigliceridi possono essere causati dalle seguenti condizioni:

Dieta errata
Mancanza di esercizio fisico ovvero stile di vita sedentario
Obesità o insulino-resistenza
Diabete di tipo 2
Ipotiroidismo
Malattie renali
Consumo eccessivo di alcol
Fumo
Effetti collaterali dei farmaci
Genetica (0.1% dei casi)
L’insulina infatti svolge un ruolo importante nell’assorbimento dei trigliceridi. Quando il corpo è resistente all’insulina, gli organi sensibili alla regolazione dell’insulina – come il tessuto adiposo, fegato e nel muscolo scheletrico – non sono in grado di funzionare correttamente.

Avere alti livelli di trigliceridi dà anche più probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2. Non è che alti livelli di trigliceridi provochino direttamente  il diabete, ma dimostrano che il corpo non sta trasformando il cibo in energia in modo corretto. Normalmente, il corpo produce insulina, che porta il glucosio nelle cellule dove viene utilizzato per produrre energia. L’insulina permette al corpo di utilizzare trigliceridi per l’energia, ma quando si è insulino-resistenti il glucosio non viene portato nelle cellule, provocandone un accumulo nel sangue insieme ai trigliceridi.

Il trattamento convenzionale per i trigliceridi alti
I due trattamenti convenzionali più comuni per i trigliceridi alti sono statine e fibrati, entrambi hanno pesanti effetti collaterali.

Le statine. Questi farmaci sono più efficaci nell’abbassare il colesterolo LDL elevato e meno nell’abbassare i trigliceridi. Le statine hanno molti effetti collaterali pesanti come dolore muscolare, danni al fegato, diabete, problemi neurologici, incapacità di sintetizzare la vitamina D, sopprimere il coenzima Q10, anemia, cataratta e molto altro.

I fibrati. I fibrati sono la classe di farmaci più usati e quelli considerati più efficaci per trattare l’ipertrigliceridemia. Gli effetti collaterali comprendono nausea, mal di stomaco e diarrea. L’uso prolungato può anche irritare il fegato e causare calcoli biliari. A volte fibrati e statine sono utilizzati insieme in terapia, ma questo solleva preoccupazioni per la sicurezza e devono essere usati con cautela.

Come abbassare i trigliceridi alti naturalmente
Vediamo prima i cambiamenti necessari a livello alimentare e poi tratteremo gli integratori naturali.

1. Cosa mangiare quando si hanno i trigliceridi alti
Cosa NON mangiare. Bisogna evitare assolutamente i cibi ad alto indice glicemico poiché vengono trasformati direttamente in trigliceridi. Semplicemente evitando questi cibi si assiste ad una veloce e consistente diminuzione dei trigliceridi. Essi comprendono:

Bevande zuccherate
Zucchero e tutti i dolcificanti
Prodotti da forno
Tutti i cibi a base di farine come pane, pasta, pizza, snacks (sono concessi in quantità limitata solo i prodotti a base di farine integrali ma l’ideale sarebbe evitare anche questi finché i trigliceridi non tornano alla normalità)
Cereali raffinati come il riso bianco
Frutta dolce e disidratata (banane, albicocche, prugne)
Ogni tipo di alcol (birra, vino, ecc.)
Uno studio pubblicato sull’American Journal of Physiology ha scoperto infatti che quando è stato dato del fruttosio è stato dato a topi, c’è stato un aumento del 20 % della produzione di trigliceridi. I risultati suggeriscono che il fruttosio nella dieta aumenta non solo la produzione di trigliceridi, ma ne compromette anche la rimozione.

Cosa mangiare. A causa della relazione tra aumento del peso e trigliceridi alti, è importante mangiare meno dato che perdere peso ha un grande impatto sui livelli di trigliceridi. In uno studio condotto presso la Facoltà di Medicina e Farmacologia in Australia, rispetto a chi aveva mantenuto il proprio  peso, chi l’aveva diminuito significativamente aveva ridotto anche i livelli di insulina plasmatica, trigliceridi, colesterolo e colesterolo LDL totali. Ecco i migliori alimenti da consumare:

Cereali integrali
Verdure in abbondanza sia crude che cotte
Semi
Aglio
Patate dolci
Proteine
Omega 3 in abbondanza (pesce, semi di lino, semi di chia, uova biologiche)
Curcuma
Zenzero
Aceto di mele
2. Allenarsi regolarmente per abbassare i trigliceridi
Uno studio pubblicato sul Medicina e Scienza in Praticare sport ha valutato 11 donne sane che hanno fatto un singolo allenamento consistente in una camminata a passo veloce per circa due ore. I risultati hanno mostrato che la concentrazione dei trigliceridi è diminuita di circa il 30% dopo l’esercizio rispetto al gruppo di controllo che non ha fatto nessun esercizio. Questi benefici possono derivare da almeno un’ora di camminata, corsa, nuoto. Anche pilates e yoga possono dare dei piccoli benefici.

3. Dimagrire è necessario per abbassare i trigliceridi
In uno studio coloro che hanno cambiato il loro stile di vita perdendo l’8,6% del loro peso iniziale, i livelli di trigliceridi si sono abbassati di oltre il doppio rispetto al gruppo di controllo! Lo studio dimostra che la perdita di peso può portare importanti miglioramenti metabolici e vi è infatti una correlazione con i livelli di trigliceridi.

4. Digiuno intermittente per abbassare i trigliceridi
Uno studio del 2015 pubblicato sulla rivista Nutrition Reviews dimostra che praticare il digiuno intermittente produce enormi miglioramenti a livello di: peso corporeo, massa grassa, colesterolo totale, trigliceridi. Abbiamo descritto come metterlo in pratica nell’articolo Come un digiuno di 24 ore può migliorare drasticamente la tua salute.

5. Integratori naturali per trattare l’ipertrigliceridemia
Omega 3. Secondo i ricercatori del Cardiovascular Health Research Center di South Dakota, gli acidi grassi omega-3 sono efficaci per ridurre i livelli di trigliceridi nel plasma. Alla dose farmaceutica di 3,4 grammi al giorno, essi riducono i trigliceridi di circa il 25 % e fino al 50% dopo un mese di trattamento, a causa soprattutto del calo della produzione di lipoproteine a bassa densità (LDL). L’omega 3 sopprime efficacemente l’infiammazione del tessuto adiposo e controlla le vie metaboliche che regolano il traffico di sostanze nutritive e la riduzione dei trigliceridi plasmatici.

Niacina. La ricerca mostra che la niacina (vitamina B3) abbassa i livelli di trigliceridi dal 30 al 50 %, aumenta i livelli di colesterolo HDL dal 20 al 30 % e abbassa il colesterolo LDL dal 5 al 25 %. Secondo una ricerca pubblicata sull’Archives of Internal Medicine, la terapia con niacina è unica, in quanto migliora tutte le anomalie delle lipoproteine. Si riducono in modo significativo il colesterolo LDL, i livelli di trigliceridi e delle lipoproteine, aumentando invece i livelli di colesterolo HDL. I ricercatori hanno trovato che i cambiamenti indotti dalla niacina a livelli dei lipidi sierici producono significativi miglioramenti negli stati clinici di malattia coronarica. L’uso di  niacina ha un rischio di effetti collaterali, come ad esempio il rialzo dei livelli di enzimi epatici, ma una terapia  a basso dosaggio in combinazione con una statina ha  una riduzione degli eventi cardiovascolari.

Acido alfa-lipoico. I ricercatori hanno scoperto che la supplementazione con acido alfa-lipoico aumenta il tasso di scomparsa dei trigliceridi nel sangue dopo aver mangiato. Uno studio del 2009 pubblicato su Archives of Biochemistry and Biophysics ha testato i livelli di trigliceridi del ratti diabetici alimentati con una dieta a base di acido alfa-lipoico per cinque settimane. I ricercatori hanno scoperto che i fegati di questi ratti  avevano un  contenuto di glicogeno elevato, il che suggerisce che i carboidrati nella dieta sono stati immagazzinati come glicogeno, invece di diventare acidi grassi, riducendo in tal modo i livelli di trigliceridi.

Aglio. Ci sono un certo numero di vantaggi nell’aglio, compresa la sua capacità di prevenire le malattie cardiache. Un’analisi condotta presso l’Università di Oxford ha scoperto che i preparati in polvere di aglio essiccato abbassano in modo significativo i livelli di trigliceridi sierici rispetto al placebo. Questa analisi ha incluso 17 studi e 952 soggetti. I trattamenti con l’aglio non solo hanno abbassato i livelli di trigliceridi, ma anche ridotto i livelli di colesterolo totale. Un altro studio pubblicato sul Journal of Nutrition ha scoperto che quando è stato somministrato aglio crudo ai topi per via orale o per iniezione, c’è stata una riduzione del 38 % dei livelli di trigliceridi.

Oli essenziali. Alcuni oli essenziali sono risultati utili nel trattamento dei trigliceridi:

Lavanda. Uno studio del 2014 ha dimostrato che l’olio di lavanda esercita effetti antiossidanti e ipolipemizzanti sui ratti e può essere una terapia per i pazienti con iperlipidemia. L’olio di lavanda è noto anche per ridurre i livelli di stress, cosa che può aiutare a regolare i rischi cardiovascolari. Si possono ottenere questi benefici diffondendo l’olio in casa o applicandolo sul petto e sui polsi.
Basilico Sacro. L’estratto di basilico sacro ha effetti ipolipemizzanti e antiossidanti che proteggono il cuore contro l’ipercolesterolemia. Ciò è dovuto all’eugenolo presente nell’olio. Il basilico santo è anche in grado di controllare i livelli di glucosio nel sangue, che è associato a livelli elevati di trigliceridi. Per utilizzare l’estratto di basilico santo, aggiungerne una o due gocce in acqua calda o nel tè. E’ disponibile anche in forma di integratore.
Citronella. Una ricerca pubblicata in Food and Chemistry Toxicology ha scoperto che l’olio essenziale di citronella ha effettivamente abbassato i livelli di colesterolo nel sangue quando è stato somministrato per via orale a topi per 21 giorni. Anche se non ci sono studi sugli umani su citronella e trigliceridi, questo condotto su animali suggerisce che la citronella può servire come una terapia naturale e sicura in combinazione con dieta e cambiamento nello stile di vita.
Considerazioni finali sui trigliceridi alti
La ricerca mostra che i livelli di trigliceridi sono predittivi di malattia cardiovascolare, una delle cause principali di mortalità al mondo.
I trigliceridi sono un tipo di grasso nel sangue. Qualsiasi eccesso di calorie quando si mangia viene convertito in trigliceridi e immagazzinato nelle cellule adipose. Per evitare una sovrapproduzione di trigliceridi bisogna evitare i carboidrati e preferire grassi sani omega 3 e proteine. Il digiuno intermittente è una ottima soluzione.
Alcune delle principali cause dei trigliceridi alti includono l’obesità, la mancanza di esercizio fisico, mangiare troppo, il diabete di tipo 2, malattie renali, il consumo eccessivo di alcol e fumo.
Il modo migliore per prevenire o ridurre i livelli di trigliceridi elevati è quello di cambiare lo stile di vita e utilizzare integratori come omega 3, aglio, niacina e acido alfa-lipoico. Gli oli essenziali, come la lavanda,il basilico santo e la citronella, possono anche essere utilizzati per contribuire a trattare l’ipertrigliceridemia.

Riferimenti
– Sarwar N et al. Triglycerides and the risk of coronary heart disease: 10,158 incident cases among 262,525 participants in 29 Western prospective studies. Circulation. 2007 Jan 30;115(4):450-8.
– Connelly PW et al. Prevalence of high plasma triglyceride combined with low HDL-C levels and its association with smoking, hypertension, obesity, diabetes, sedentariness and LDL-C levels in the Canad ian population. Cana dian Heart Health Surveys Research Group. Can J Cardiol. 1999 Apr;15(4):428-33.
– K.E.L Harchaoui et al. Triglycerides and Cardiovascular Risk. Curr Cardiol Rev. 2009 Aug; 5(3): 216–222.
– Carey VJ et al. Contri bution of high plasma triglycerides and low high-density lipoprotein cholesterol to residual risk of coronary heart disease after establishment of low-density lipoprotein cholesterol control. Am J Cardiol. 2010 Sep 15;106(6):757-63.
– Elizabeth J Parks and Marc K Hellerstein. Carbohydrate-induced hypertriacylglycerolemia: historical perspective and review of biological mechanisms. Am J Clin Nutr February 2000 vol. 71 no. 2 412-433
– Tinsley GM, La Bounty PM. Effects of intermittent fasting on body composition and clinical health markers in humans. Nutr Rev. 2015 Oct;73(10):661-74.

Riccardo Lautizi
FONTE : https://www.dionidream.com/trigliceridi-alti-come-abbassare/

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