Un Affascinante mistero geofisico: il Battito cardiaco della Terra ogni 26 secondi
Nel cuore profondo del nostro pianeta, un enigma vibra con regolarità sorprendente: ogni 26 secondi, la Terra emette un impulso sismico, una pulsazione tenue ma costante, avvertita dai sismografi di tutto il mondo
Questo fenomeno, conosciuto come il “battito cardiaco” della Terra, è stato osservato per la prima volta negli anni ’60 dal geologo Jack Oliver, che notò un segnale sismico ripetitivo nei suoi strumenti di misurazione. Utilizzando le tecnologie dell’epoca, ancora rudimentali e basate su registrazioni analogiche, Oliver riuscì comunque a localizzare approssimativamente l’origine delle pulsazioni nell’Oceano Atlantico meridionale, in particolare nel Golfo di Guinea
A differenza dei terremoti convenzionali o delle eruzioni vulcaniche, questo “battito” presenta caratteristiche straordinarie:
Si verifica con una sorprendente regolarità, ogni 26 secondi
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persiste ininterrottamente da decenni
ha un’intensità molto bassa (microsismi), impercettibile senza strumenti
non è correlato a eventi sismici maggiori
mantiene la sua regolarità anche in presenza di variazioni meteorologiche
Nonostante i progressi tecnologici, l’origine esatta di questo battito tellurico resta ancora avvolta nel mistero
Diverse ipotesi sono state proposte nel corso degli anni:
Una delle prime teorie suggeriva che il fenomeno fosse causato dall’interazione tra le onde oceaniche e il fondale marino. Tuttavia, questa ipotesi è stata in parte scartata, poiché non riesce a spiegare la sorprendente costanza del battito, indipendente dalle condizioni atmosferiche
Un’altra pista ha condotto i ricercatori all’isola vulcanica di São Tomé, nel Golfo di Guinea
Qui, l’attività magmatica potrebbe generare onde sismiche regolari. Studi recenti hanno infatti osservato un’intensificazione del battito in corrispondenza di quest’area, suggerendo un possibile legame con dinamiche vulcaniche profonde. Ma e’ una delle ipotesi
Una teoria più recente, pubblicata nel 2021, ipotizza che il battito derivi dal rilascio ciclico di pressione attraverso microfratture presenti nel fondale oceanico. I fluidi intrappolati nei sedimenti e nelle fratture rocciose accumulerebbero energia fino a rilasciarla in modo ritmico, generando microsismi a intervalli regolari
Alcuni studiosi propongono che il battito sia il risultato di un effetto di risonanza: onde stazionarie che si formano all’interno della struttura terrestre e che si riflettono e sovrappongono, creando un segnale sismico stabile e ripetitivo
In questa prospettiva, la Terra vibra come un gigantesco strumento musicale
Al di là della pura curiosità scientifica, lo studio di questo battito tellurico potrebbe rivelarsi fondamentale per comprendere meglio: la composizione e la struttura interna del pianeta. I processi di trasferimento energetico nelle profondità terrestri e i cambiamenti dinamici del mantello e della crosta
I sismologi, infatti, utilizzano questi microsismi come una sorta di “ecografia” planetaria, capace di offrire una visione non invasiva dell’interno della Terra
Ma c’è qualcosa di più in questa pulsazione. Un eco che trascende la materia, una vibrazione che suggerisce che il nostro pianeta sia vivo. Non soltanto un ammasso roccioso che vaga nello spazio, ma un’entità pulsante, con un suo ritmo e una sua saggezza antica
Nel silenzio cosmico, quel battito diventa messaggio
Un invito ad ascoltare, ad armonizzarci con il respiro lento e profondo della Terra. Un ritmo primordiale che ci ricorda che siamo parte di qualcosa di immensamente più grande che ha un cuore che “pulsa” e si fa sentire.
Che ci ama e che vuole essere amata!
GRAZIE!
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