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Vitiligine Dermatite Atopica Psoriasi : Cure Naturali
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VITILIGINE – DERMATITE ATOPICA – PSORIASI : CURE NATURALI

La vitiligine, o leucodermia, è una delle più frequenti manifestazioni di “ipopigmentazione” cutanea. In presenza di vitiligine, cioè, sulla pelle, ma anche sui peli o sulle mucose, si sviluppano delle chiazze bianche, delle zone non pigmentate dove manca del tutto la melanina. Ma a cosa è dovuta la vitiligine? E come si cura?

La vitiligine non ha alcuna ripercussione patologica, ma purtroppo spesso chi ne è affetto la vive come una vera e propria malattia, che, seppur non contagiosa, lo porta ad isolarsi da tutti e a vivere un forte stress emotivo SPECIE SE COLPISCE LA FACCIA.

Circa l’1% della popolazione di tutto i mondo è affetto da vitiligine, senza distinzione di sesso o di appartenenza a un gruppo etnico particolare (Fonte Inran). 

Cos’è la vitiligine e tipologie
Si può definire la vitiligine come un “disordine dermatologico” a causa del quale si formano sulla pelle delle macchie bianche dovute alla inattività dei melanociti, le cellule deputate alla produzione di melanina.

Si tratta di una malattia non contagiosa e non infettiva della pelle, per la quale proprio i melanociti subiscono un’alterazione e non riescono più a svolgere il loro compito principale: per questo motivo, sulla pelle di un soggetto affetto da vitiligine si formano delle macchie bianche asimmetriche caratterizzate da un contorno normalmente iperpigmentato, ma a volte anche ipopigmentato (vitiligine tricoromica). Le macchie possono diffondersi su tutto il corpo o rimanere circoscritte in alcune aree, possono colpire le zone in prossimità di aperture (come occhi, ano o genitali), ma anche le unghie, le mani, il viso e il collo.

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Queste macchie determinate dalla vitiligine sono chiamate “ipocromiche” o “acromiche”, proprio perché sono prive o eccessivamente carenti di melanina.

In genere, la vitiligine si classifica in tre tipologie principali in base alla distribuzione delle macchie bianche sulla pelle:

vitiligine bilaterale: è la forma principale (comprende circa il 90% di tutti i tipi di vitiligine) e si caratterizza per macchie bianche simmetriche sulla parte destra e sinistra del corpo. In base al numero di macchie, alle parti del corpo in cui compaiono e alla loro grandezza, la vitiligine bilaterale si distingue poi in:

·         vitiligine acrofacciale, quando le chiazze si sviluppano soltanto alle estremità e sul viso

·         vitiligine generalizzata, che si diagnostica quando le macchie ricoprono più del 70% della superficie corporea

·         vitiligine focale, quando le chiazze sono in numero decisamente ridotto e non si modificano col passare del tempo

vitiligine segmentale: comprende circa il 10% di tutti i tipi di vitiligine e si caratterizza per la presenza di macchie solo su metà del corpo (o solo a destra o solo a sinistra) che pare seguano una determinata disposizione “a percorso”

vitiligine perinevica: spesso visibile in pazienti affetti da vitiligine bilaterale, si caratterizza per la presenza di macchie che partono in maniera centrifuga da un neo formando una chiazza bianca intorno al neo stesso. Se i nei sono isolati in determinate aree del corpo, prendono il nome di “halo nevo di Sutton”, dal nome dello scienziato che per primo li studiò.

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Vitiligine, cause
Sulle cause della vitiligine i ricercatori hanno ancora molto da scoprire, ma molto accreditata è la tesi per cui la depigmentazione deriverebbe da un disturbo autoimmune: le cellule che producono i pigmenti cutanei, cioè, verrebbero distrutte per errore del proprio sistema immunitario.

Per questo motivo, accadrebbe che le cellule del sistema immunitario vadano ad attaccare i melanociti, le cui funzioni verrebbero così alterate e rendendo impossibile la produzione di melanina. In queste zone, quindi, la pelle rimane bianca. Come per quasi tutte le malattie autoimmuni, anche nel caso della vitiligine l’ereditarietà pare giocare un ruolo considerevole. Oltre alla predisposizione genetica, sarebbero stati registrati come fattori scatenanti anche:

·         disfunzioni a carico della tiroide

·         stress

·         calo delle difese immunitarie

 

La vitiligine, ancora, potrebbe configurarsi come un sintomo di una patologia vera e propria, come il diabete di tipo 1 e il morbo di Addison, affezioni che provocano una alterazione o una iperattività del sistema immunitario.

Vitiligine, sintomi
Ovviamente, la comparsa delle macchie bianche sulla cute è il primo segnale. Le aree più soggette sono quelle più esposte ai raggi solari (viso e labbra, braccia, mani, gambe e piedi), ma anche inguine e ascelle, così come il retto, le aree genitali, gli occhi e l’ombelico.

Un altro sintomo può essere anche un imbiancamento precoce dei capelli, della barba, delle ciglia e delle sopracciglia. Nei soggetti con la pelle scura, le zone depigmentate possono presentarsi anche dentro il cavo orale.
Inoltre, essendo le chiazze bianche prive di pigmento melanico, il soggetto affetto da vitiligine è più sensibile alle radiazioni e quindi ad eritemi solari e scottature. Anche in questo caso, quindi, rimane fermo il consiglio di usare protezioni solari adeguate. Infine, un terzo dei soggetti colpiti da vitiligine soffre di prurito, che potrebbe anche rappresentare un campanello d’allarme, dal momento che è indice di un possibile peggioramento della malattia.

 

Vitiligine nei bambini
La vitiligine è una malattia che colpisce l’1% dei bambini, soprattutto europei e nordamericani (Fonte vitiligine.info), nella maggior parte dei casi si manifesta prima dei 18-20 anni, ma alcune volte anche prima degli 8-10 anni. Difficilmente la vitiligine si sviluppa prima dei 2 anni.  Tra i bambini è più diffusa la forma segmentale e la sede più colpita è, di solito, l’area del trigemino, seguita poi da tronco, collo e arti superiori e inferiori. In genere, la vitiligine nei bambini si manifesta molto gradualmente e con lesioni limitate soprattutto agli angoli della bocca e delle palpebre, nelle zone genitali e nelle parti del corpo soggette spesso a microtraumatismo, come gomiti, dorso delle dita e creste tibiali.

Vitiligine, si cura?
Come tutte le malattie autoimmuni, anche la vitiligine non si debella definitivamente.

Di concerto con il proprio dermatologo, in genere si stabilisce caso per caso la giusta terapia o la cura farmacologica più adatta. Tutto dipende da quali e quanti parti del corpo sono ricoperte dalle chiazze e dalle loro dimensioni.

Oltre a fototerapie, si può ricorrere a cure farmacologiche o a operazioni chirurgiche.

Fototerapia: si effettua con la luce o con il laser a tecnologia a eccimeri, ma i risultati potrebbero essere solo transitorio
Fotochemioterapia con psoraleni: nota con il nome di “terapia PUVA”, si tratta di un lungo percorso spesso efficace ma che può indurre effetti indesiderati, a volte di una certa gravità. Lo psolarene è un medicinale che determina una certa reazione con i raggi ultravioletti e provoca lo scurirsi della pelle. Il trattamento necessita dell’assunzione per via orale del medicinale o di una sua applicazione topica, per poi esporre la pelle ai raggi UVA (sole o lampade speciali). Questa terapia può avere effetti collaterali come: nausea e vomito prurito crescita pilifera abnorme iperpigmentazione carcinomi cutanei

Depigmentazione: in questo caso non si ripigmentano le chiazze bianche, ma schiariscono tutte le altre zone (“depigmentazione”, che tenderà a essere permanente). A dare questo effetto è anche in questo caso un prodotto farmacologico, il monobenzil etere di idrochinone o “ monobenzene”. Questa terapia può avere effetti collaterali come: prurito pelle secca infiammazione con arrossamenti e gonfiori eccessiva sensibilità alla esposizione solare

Trapianti cutanei autologhi: la pelle di un’area non affetta viene impiantata su un’area affetta del corpo
Trapianti cutanei con innesti di blister: si generano dei blister (vescicole) con l’applicazione di estremi termici o suzione alla cute pigmentata normalmente
Micropigmentazione (tatuaggi): tramite l’impianto di pigmenti nella cute
Trapianti autologhi di melanociti: dopo un prelievo di tessuto non affetto si coltivano i melanociti da trapiantare poi nelle aree di pelle non pigmentata

Vitiligine, rimedi naturali
Ci sono in natura dei rimedi che potrebbero essere in grado di migliorare quanto meno l’aspetto della pelle affetta da vitiligine.
Il primo rimedio naturale è mangiare in modo naturale, eliminando il più possibile le sostanze chimiche dalla propria dieta. Sembrano contrastare il proliferarsi della malattia cibi come:

·         melone

·         uva

·         ceci

·         tè verde

·         olio d’oliva extra vergine

Meglio evitare invece:

·         agrumi

·         prodotti caseari

·         caffè

Tra i rimedi naturali annoveriamo:

·         aloe vera  : chiedere alla nostra allieva ALMA che ha la migliore ALOE VERA PERCHE’ LAVORA CON ESSA E  NE HA UN’ESPERIENZA TRENTENNALE

·         olio essenziale di pepe nero e di KATRAFAY in olio vegetale Tamanu (il nostro aromaterapeuta li importa direttamente dal madagascar, sono’ purissimi  e si posssono acquistare scrivendo a info@spaziosacro.it –  sito WWW.SPAZIOSACRO.IT

·          

·         foglie di basilico e succo di lime, dall’azione antibatterica e calmante

Sulle malattie della pelle potrebbero interessarti anche:

In tutti i casi, ricordatevi che per non peggiorare ulteriormente la situazione è meglio proteggersi dal sole, perché con la vitiligine i raggi UVb diventano – se possibile – ancora più nocivi. Riducete anche i livelli di stress e, soprattutto, accettate questo “difetto” che, in ogni caso, vi rende persone uniche e speciali.

Germana Carillo

Dermatite atopica: sintomi, cause e rimedi efficaci
La dermatite atopica è un problema sempre più diffuso, soprattutto tra i bambini. Si tratta di una malattia infiammatoria cronica della pelle che crea non pochi disturbi e fastidi. Ma quali sono esattamente i sintomi e le cause della dermatite atopica? Esistono dei rimedi efficaci e naturali per fronteggiarla?

Ci sono altri tipi di dermatite ma quella che viene definita “atopica” può comparire su diverse zone cutanee ed è spesso di non semplice diagnosi ma soprattutto può essere difficile da trattare in particolare nei bambini. 

SINTOMI

I sintomi tipici della dermatite atopica sono la comparsa di bollicine, arrossamenti, piccole vesciche ed eruzioni cutanee su viso, braccia, dorso o gambe. La pelle in sofferenza tende piano piano a seccarsi e a squamarsi creando una forte sensazione di prurito. Inoltre questa situazione può diventare un ottimo terreno per la proliferazione batterica e dunque andare ulteriormente ad aggravare il problema creando un’infezione.

Se la situazione non viene presa per tempo o non si riesce ad arginare, la dermatite atopica può andare a colpire anche le mucose portando come ulteriori sintomi congiuntivite, rinite o asma.

Molto spesso soffrono di dermatite atopica neonati e bambini che non hanno ancora un sistema immunitario completamente formato, c’è da dire però che con il passare degli anni tendenzialmente il problema tende a scomparire da solo nella maggior parte dei casi. Se questo non avviene, la situazione tende ad aggravarsi e cronicizzarsi andando ad estendersi anche ad altre parti del corpo precedentemente non colpite da dermatite.

 

I sintomi della dermatite atopica subiscono spesso fasi alterne, ovvero migliorano e peggiorano a seconda del periodo che sta vivendo la persona oppure durante i cambi di stagione.

CAUSE

Si ritiene che la dermatite atopica abbia come cause una serie di fattori concomitanti di tipo ambientale, genetico, ma anche psicologico. Quando si parla di fattori ambientali si fa riferimento alla presenza di sostanze allergizzanti con le quali si può entrare in contatto direttamente con la pelle (detersivi, detergenti, vestiti colorati o altro) oppure che possono trovarsi negli alimenti che si consumano o essere inalate.

C’è ad esempio il problema dell’inquinamento che negli ultimi anni sembra incidere molto sulla comparsa di questo tipo di dermatite soprattutto nei bambini. È stato notato infatti come i problemi della pelle siano più frequenti nelle città maggiormente interessate dallo smog e dalla geoingegnaria

Non è un caso che, secondo gli esperti, la dermatite atopica ha visto una crescita esponenziale nel corso degli ultimi 30 anni, periodo nel quale inquinamento e condizioni ambientali sono andate progressivamente peggiorando soprattutto nei paesi industrializzati.

Quando si parla di malattie della pelle c’è spesso anche una componente psicologica che può far comparire o peggiorare il problema. È soprattutto lo stress ad aggravare la dermatite atopica.

RIMEDI

Sana alimentazione

Nel caso di dermatite atopica (come di molti altri disturbi) una sana alimentazione è alla base del miglioramento della sintomatologia. Si consiglia una dieta ricca di frutta e verdura, fibre e cereali, accompagnati da oli e grassi di origine vegetale ed acqua. Le bevande zuccherate ed i cibi raffinati dovrebbero essere invece limitati.

Probiotici

Si è visto che avere un intestino in salute può prevenire o alleviare i sintomi della dermatite atopica. Ecco perché spesso viene consigliata l’assunzione di probiotici in grado di migliorare l’equilibrio della flora batterica. Secondo alcuni recenti studi il risultato con il miglior effetto a lungo termine sembra essere quello del Lactobacillus rhamnosus. (Ramnoselle della Bromatec in farmacia…da tenere in frigo quando la confezione e’ aperta)

Sole, mare o terme

Si è notato come generalmente i sintomi della dermatite atopica peggiorino nei mesi invernali per migliorare invece in estate. Ciò è dovuto al sole, un rimedio naturale molto efficace per diverse malattie della pelle. Naturalmente l’esposizione deve avvenire con un certo criterio, evitando le ore più calde della giornata e per un periodo di tempo limitato. Anche l’acqua salata marina può migliorare molto dermatite e altri problemi alla pelle così come alcuni trattamenti termali.

Omega 3-6

Gli acidi grassi Omega 3-6 possono venire in aiuto della dermatite atopica. Via libera dunque ad oli vegetali che contengono queste due sostanze in giusto equilibrio come ad esempio l’olio di lino ma soprattutto l’olio di canapa o i semi. Dell’olio si può fare un doppio uso, sia interno che esterno….

Francesca bagnoli di greenme.it

Tenere idratata la pelle

La pelle arrossata e pruriginosa chiede di essere ben idratata non solo internamente, attraverso una giusto quantitativo di acqua, ma anche esternamente con l’utilizzo di creme o meglio di oli vegetali dal grande potere idratante, lenitivo e antinfiammatorio come l’olio  VEGETALE di TAMANU  DEL MADAGASCAR, IL PIU’ CURATIVO DI TUTTI CON ALL’INTERNO OLIO ESSENZIALE DI SEMI DI CAROTA E KATRAFAY ….VERI CONDIMENTI DELLA PELLE…il nostro aromaterapeuta li prepara e ne garantisce la qualita’ al 100 %scrivere a  info@spaziosacro.it

 

Psoriasi: la malattia della pelle che discrimina

Psoriasi: quanto ancora c’è da sapere… Basti considerare che una persona su due affetta da questa patologia delle pelle si sente chiedere se quelle macchie sono contagiose. Insomma, si è ancora lontani anni luce dall’idea esatta di psoriasi e lo conferma uno dei più ampi studi mai realizzati sulla percezione della malattia.

Secondo i risultati del sondaggio Clear about Psoriasis compiuto su 8.338 persone provenienti da 31 Paesi differenti, l’84% dei pazienti con psoriasi da moderata a severa è vittima di discriminazioni e di umiliazioni e molti di loro (il 40%) vengono insistentemente fissati in pubblico a causa della condizione della loro pelle.

Da qui, ovvio, scaturisce un notevole impatto psicologico che bene non fa. Non è più semplicemente un problema estetico, ma una persistente, cronica e spesso angosciante malattia, che può colpire anche gli aspetti più semplici della vita quotidiana delle persone.

Secondo l’indagine, inoltre, il 16% dei partecipanti ha detto di nascondersi dal mondo come meccanismo di difesa, riflettendo una pura carenza di speranza e di autostima, con il 55% degli intervistati che afferma di non credere che la propria pelle potrà mai essere libera o quasi libera dalle lesioni.

Eppure, la psoriasi è una malattia comune, non contagiosa, autoimmune, che colpisce fino al 3% della popolazione mondiale (dati dell’International Federation of Psoriasis Associations).

La psoriasi a placche è la forma più comune della malattia e appare con delle chiazze rosse in rilievo coperte da un accumulo bianco argenteo delle cellule morte della pelle. Fino al 30% delle persone con psoriasi hanno la probabilità di sviluppare l’artrite psoriasica, a causa della quale sono colpite le articolazioni, causando sintomi debilitanti, tra cui dolore, rigidità e danno articolare irreversibile. La psoriasi è anche associata ad altre condizioni di salute gravi, come il diabete, le malattie cardiache e metaboliche, depressione, infiammatorie croniche, steatosi epatica e spondilite anchilosante.

In un toccante video (qui sotto), l’artista di body paint Natalie Fletcher, anche lei affetta da psoriasi, lancia un messaggio: la psoriasi non è contagiosa e chi ne soffre ha bisogno solo di qualche attenzione in più.

Germana Carillo

La psoriasi è una malattia autoimmune il cui sintomo principale è costituito dalla comparsa sulla pelle, soprattutto delle braccia, delle mani, delle gambe e del viso, di scaglie secche di colore biancastro, al di sotto delle quali l’epidermide appare arrossata ed infiammata. Ginocchia, gomiti, cuoio capelluto e pianta dei piedi si trovano tra le zone più colpite dal fastidio, che può essere accompagnato da bruciore e prurito.

La psoriasi non è contagiosa e può comparire nel caso in cui sia presente un’alterazione genetica, che si trasmette per via ereditaria, con l’intervento di fattori ambientali e psicho-emotivi scatenanti. Esistono dei rimedi naturali per affrontare i sintomi della psoriasi? È possibile guarire da tale malattia?

1) Metodo Kousmine

Il Metodo Kousmine si occupa di prevenire e combattere malattie autoimmuni attraverso l’alimentazione e si è rivelato efficace nel migliorare le risposte del sistema immunitario. Massimo Bianchissi, precedentemente affetto da psoriasi, ha raccontato la propria esperienza di guarigione dalla malattia attraverso un libro che porta il titolo di “Come sono guarito dalla psoriasi”, attraverso il Metodo Kousmine e del Metodo Pagano, anch’esso basato sull’alimentazione.

2) Esposizione al sole o al lettino medicale per la fototerapia

Dall’esposizione al sole, generalmente, gli individui affetti da psoriasi riescono a trarre giovamento. Può accadere che i medici stessi la consiglino al fine di ottenere un miglioramento dei sintomi della psoriasi, a meno di non rientrare in quel 5% di casi in cui l’esposizione ai raggi solari ne provochi il peggioramento. Dai medici essa può essere considerata come un coadiuvante delle terapie convenzionali.

3) Sport

Lo sport che preveda lo svolgimento di un’attività fisica intensa può rappresentare un alleato da non sottovalutare nella prevenzione della psoriasi. A parere degli esperti esso sarebbe in grado di agire positivamente sia sullo stato di infiammazione dell’organismo sia sullo stress, che potrebbe essere evidenziato in alcuni casi tra le concause della comparsa della psoriasi. Sergio Chimenti, direttore della Clinica Dermatologica del Policlinico Tor Vergata di Roma, ha avanzato l’ipotesi che lo sport possa agire sia sullo stato infiammatorio generale che sullo stress; rilassarsi ed allentare le tensioni può essere di giovamento ai pazienti.

4) Ayurveda

L’Ayurveda, l’antica medicina indiana, prevede dei trattamenti di purificazione dell’organismo al fine di migliorare i sintomi della psoriasi, accompagnati dall’impiego di oli e di balsami curativi pensati appositamente per attenuare i disturbi. Le terapie ayurvediche contro la psoriasi possono prevedere esercizi di yoga e di meditazione, volti ad attenuare lo stress. Vi possono essere inoltre delle indicazioni riguardanti l’alimentazione, relativi ai cibi da preferire e da evitare.

5) Acque termali

Tra le terapie che possono apportare benefici in caso di psoriasi vi è la balneoterapia o cura idrotermale. Essa prevede l’impiego di acque termali, con una preferenza per le acque sulfuree o per le acque bicarbonato-calcio magnesiche. Si tratta di una terapia considerata adatta soprattutto per pazienti con psoriasi lieve, oltre che per coloro che preferiscono provare a diminuire o ad evitare l’assunzione di farmaci particolarmente forti.

6) Grotte di sale o haloterapia

La terapia basata sulle grotte di sale, o haloterapia, inizialmente proposta presso i centri estetici, dati i propri risultati positivi sulla psoriasi inizia ad essere presente anche all’interno di strutture ospedaliere. La haloterapia sarebbe particolarmente indicata sia per pazienti affetti da psoriasi che in caso di eczemi, dermatiti e malattie respiratorie.

7) Trattamenti erboristici

Tra i trattamenti erboristici considerati utili ad attenuare i sintomi della psoriasi vi sono delle preparazioni che prevedono di essere formulate sulla base dell’impiego di ingredienti completamente naturali.

Tra di essi troviamo l’aloe vera, già nota per il suo potere lenitivo nei confronti della nostra pelle, al pepe nero del madagascar. Noi abbiamo una miscela molto bilanciata dal nostro aromoterapeuta  che garantisce l’assoluta purezza degli oli essenziali utilizzati e Alma puo’ suggerire l’ALOE vera  garantita  lavorando per l’ALOE VERA da quasi 30 anni!     scrivere a lnfo@spaziosacro.it

8) Oli vegetali : il migliore in assoluto e’ l’OLIO DI TAMANU del madagascar con all’interno olio essenziale katrafay, ylang ylang, pepe nero e  bene rosa maniguette…tutte preziose essenze malgasce chiedere informazioni  a   info@spaziosacro.it  Nelle nostre sinergie introduciamo anche i fiori di Bach specifici e appropriati per ogni singola persona… e SI PREPARANO ANCHE FANGHI CON ARGILLA DEBATTERIZZATA E VENTILATA BIANCA CON ALL’INTERNO GLI OLI ESSENZIALI APPROPRIATI e purissimi   e abbiamo avuto molti risultati positivi

 

9) Tisana di sambuco

Le tisane permettono di estrarre dalle piante i componenti utili presenti all’interno di esse e la loro assunzione attraverso l’alimentazione. Un rimedio naturale che può essere consigliato in caso di psoriasi è costituito da una tisana a base di sambuco, al fine di curare la pelle dall’interno, in quanto essa è ritenuta in grado di generare una potente depurazione dell’organismo sia a livello interno che dell’epidermide.

Ottimo anche l’olio  essenziale purissimo di semi di carata preso 1 goccia in un litro d’acque e bevuta a piccoli sorsi durante la mattinata. Perche’ tenere l’intestino vivo e libero migliora ogni situazione di pelle ( con. Di spaziosacro)

Marta Albè , Germana Carillo e Francesca bagnoli

Fonte : www.greenme.it  

Un apporto integrativo di Carmen di  www.spaziosacro.it

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