Purtroppo viviamo in una società che oramai vive senza passato.
Nella società tradizionale, premoderna, preindustriale, prevalentemente agricola e caratterizzata dalla trasmissione orale . . . era l’ anziano che deteneva il sapere, che conosceva meglio del giovane le cose spesso indispensabili per la vita e la sopravvivenza o anche, più semplicemente, per un buon andamento del tran tran quotidiano, a lui ci si rivolgeva, a lui spettava l’ ultima parola, era rispettato, aveva importanza, autorità, prestigio, un posto, una funzione, un ruolo di tutto rilievo e la sua vita aveva ancora un senso che, per l’ anziano, era proprio quello di trasmettere la propria esperienza ai più giovani, non di gareggiare goffamente e inutilmente con essi, trangugiando l’ amarezza di un confronto, impari, all’ inseguimento impossibile di un’ età e di un tempo irrimediabilmente perduti.
Nella società attuale avviene l’ opposto, le rapidissime trasformazioni tecnologiche fanno dell’ anziano, e sempre più spesso anche di chi biologicamente non lo è ancora, un analfabeta, la sua esperienza non serve più a nulla, non conta più nulla. Ad aggravare poi ulteriormente le cose, c’ è quell’ inarrivabile crudeltà: la pensione. Da un giorno all’ altro si passa dall’ avere un ruolo nella comunità al magazzino dei ferri-vecchi inutili. Individui di cui la società si aspetta solo che schiattino, perché la smettano di gravare sulla società.
Soltanto un 2% degli anziani abita con i propri figli o i propri nipoti.
L’ anziano, non più facente parte direttamente del mondo del lavoro è abbandonato, messo in disparte anche da chi dovrebbe controllare tutto questo. E’ necessario che i pensionati siano rappresentati anche nelle istituzioni e che vengano perseguiti progetti già iniziati tipo la “ Consulta degli Anziani ( 1 ) ”, a differenza di altre categoriche che attraverso le loro consulte hanno il diritto di partecipazione. Riproporre al centro degli interessi “ l’ UOMO “, con i suoi bisogni, con le sue aspirazioni . . .
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Forse è solo un sogno . . . !
Occorre rimuovere ogni ostacolo per un’ effettiva tutela della terza età, senza limitazione di sesso, ceto, razza e religione, in attuazione del dettato costituzionale in materia di solidarietà umana e diritti di cittadinanza.
Riccardo FERRARI Socio fondatore de:
“ Il Simpatizzante dei Pensionati “
Diploma di Medaglia d’ Oro
“ Polesani che hanno onorato la Provincia in Italia e nel Mondo “;
http://www.pensionatiitaliani.it/
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