8 segni inconfondibili per riconoscere gli oli essenziali falsi
È facile acquistare oli essenziali, ma in molti casi non sono oli essenziali di alta qualità e quindi non sono benefici. Quando si tratta di oli essenziali è importante ricordare che scegliere l’opzione più economica non è sempre meglio. Per avere efficacia, dovrebbero essere al 100% puri, altrimenti stai buttando via soldi sia perché gli oli di bassa qualità non offrono i vantaggi che un olio essenziale di alta qualità e anche per il fatto che possono addirittura essere dannosi per la salute.
Gli oli essenziali di scarsa qualità sono prodotti mescolando gli oli essenziali con oli di semi meno costosi, mentre altri sono fatti usando una materia prima di basso costo e quindi povera di principi attivi curativi. Altri produttori, ancora peggio, distribuiscono degli oli essenziali del tutto sintetici pieni di aromi che rispecchiano il profumo della pianta ma che non hanno assolutamente nulla di naturale o benefico.
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Questi oli essenziali di scarsa qualità possono avere additivi e comunque sono stati trattati in modo improprio. Con questi tipi di oli non si hanno benefici e talvolta addirittura ci possono essere dei danni, a seconda dell’uso che se n’è fatto.
Un olio essenziale di ottima qualità dovrebbe essere contenuto in una bottiglia di liquido scuro ed essere prodotto attraverso la distillazione del fiore, della radice, della foglia o della scorza della pianta a cui si riferisce scegliendo sempre materie prime di alta qualità di provenienza certificata.
Quindi, come si fa a sapere se stai ottenendo un olio essenziale falso invece di quello reale benefico? Questi segni sono tutti eccellenti indizi da utilizzare per evitare di buttare soldi e danneggiare la propria salute.
1. Tipo di contenitore
L’olio essenziale che stai acquistando è contenuto all’interno di una boccetta di plastica o di vetro chiaro? In tal caso è un olio essenziale di scarsa qualità La maggior parte dei venditori vendono oli di qualità in dimensioni di 10ml o 5ml (a seconda del tipo di olio, dato che alcuni sono molto costosi e pregiati) contenuti in una bottiglia di vetro colorato scuro. Il contenitore di vetro scuro è essenziale a causa dei forti composti chimici presenti nell’olio che si rompono e reagiscono quando vengono a contatto con la plastica. Il vetro deve essere anche un colore scuro, come l’ambra o l’azzurro, per proteggere l’olio dalla degradazione indotta dai raggi ultravioletti. Inoltre, se acquisti il tuo olio di persona in un negozio, assicurati che le bottiglie siano in un luogo fresco, dato che appunto se sono soggette a calore potrebbero esserci alterazioni negative nella composizione chimica dell’olio.
2. Il nome dell’olio
La maggior parte delle persone oggi acquista online gli oli essenziali. Se sei uno di questi assicurati che sull’etichetta della confezione sia incluso il nome comune dell’olio così come il nome latino (botanico). Se il nome latino non è presente, può essere un olio non essenziale a cui è stata semplicemente aggiunta la fragranza per dare il suo profumo.
3. Un prezzo molto conveniente
Come accennato, più economico non significa sempre convenienza. Allo stesso modo, scegliere l’olio essenziale col prezzo più alto non significa necessariamente che sia di alta qualità. Tuttavia, è una buona idea avere cautela con un olio essenziale con un prezzo molto basso. Di solito un olio essenziale di alta qualità viene fornito con un prezzo medio-alto. Questo perché il processo di produzione e la materia prima devono essere molto ricercati per avere un prodotto finale di alta qualità. Inoltre per fare un ottimo olio essenziale serve una grande quantità di materia prima, ad esempio per fare 10 grammi di olio di lavanda sono necessari 1500 grammi di fiori di lavanda. Nel caso della rosa, un olio essenziale tra i più costosi in commercio, sono necessari almeno 40.000 grammi di rosa bulgara per produrre 10 grammi di olio essenziale.
4. Come è stato raccolto e prodotto
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Poiché gli oli essenziali sono creati dalle piante, l’acquisto di olio biologico è importante per evitare la contaminazione potenziale di pesticidi. Questo è importante soprattutto per gli oli essenziali di agrumi perché hanno dimostrato di essere quelli più a rischio di avere alti pesticidi (dato che appunto sono tutti concentrati nella scorza). Un altro fattore ulteriormente positivo è se la pianta, oltre ad essere senza pesticidi è anche stata raccolta allo stato selvatico ovvero non coltivata. Questo è parecchio raro per le produzioni commerciali che richiedono molta materia prima, ma se ti capita un piccolo venditore locale affidabile che raccoglie le piante allo stato selvatico può essere una ottima scelta. Infatti tali piante sono ancora più ricche di principi attivi.
5. È assente una dichiarazione sulla purezza?
L’etichetta deve indicare sempre se l’olio essenziale è olio essenziale puro al 100%. Se non lo fa, questo significa che con molta probabilità è un olio sintetico o mescolato con qualcos’altro. Affinché un olio sia efficace e benefico, deve essere puro.
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6. L’odore dell’olio
Se acquisti un olio della stessa azienda, ma non ha un odore come gli altri dello stesso tipo che hai acquistato, questo è in realtà un buon segno. Se l’olio ha sempre un odore uguale ogni volta che lo acquisti, allora è probabile che l’azienda sta aggiungendo sostanze chimiche, probabilmente sintetiche, per ottenere lo stesso profumo. Se da una parte i costituenti chimici di un olio possono rimanere gli stessi, dall’altra il rapporto tra questi composti è sempre variabile e quindi l’odore risultante è sempre leggermente diverso.
Ci sono molti fattori che influenzeranno il profumo. La quantità di pioggia che ha ricevuto il raccolto, la temperatura dell’aria, la durata della stagione di coltura, il contenuto del terreno, ecc. – un pò come accade al vino. Il vino della stessa varietà di uva, coltivato nella stessa posizione, dallo stesso produttore può produrre un vitigno di degustazione molto diversa di anno in anno.
7. Come si versa
Una volta che hai il tuo olio e sviti il tappo, presta attenzione a come è sigillato. Dovrebbe essere sigillato con qualcosa chiamato “riduttore dell’orifizio”. È una spina che controlla quante gocce esce in una volta. Questo non è solo utile per assicurarsi di ottenere la giusta dose, ma aiuta anche a prolungare la durata di un olio che è soggetto all’ossidazione, limitando la sua esposizione all’aria.
8. Manca il test della purezza
Assicurati di testare la purezza del tuo olio una volta acquistato. Per farlo, posiziona semplicemente una singola goccia su un pezzo di carta bianca (la carta della stampante del computer funziona ottimamente), quindi lasciatela asciugare. Se si forma un anello di olio, non è un olio essenziale puro. Esistono eccezioni, poiché alcuni oli hanno un colore più ricco e sono più pesanti in consistenza e quindi possono lasciare una leggera tinta dietro, anche se non dovrebbe essere grassa. Queste eccezioni includono legno di sandalo, vetiver, patchouli e camomilla tedesca.
Le migliori aziende sono quelle che mettono in bella mostra tutti questi aspetti positivi, senza nascondersi dietro etichette dubbie e confuse
FONTE : www.dionidream.it
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