Secondo l’antica filosofia cinese l’uomo è attraversato da due diverse correnti energetiche che caratterizzano tutti gli esseri viventi nell’universo: lo “ying” e lo “yang”. La prima è di natura “calda” mentre la seconda è “fredda” e queste determinano il sesso delle persone secondo la loro predominanza: “maschile” o “femminile”.

Per tutta la vita l’uomo vive così in conflitto con la sua “dualità”, che ha origine dal libero arbitrio. La Dualità è quella parte di noi che mette in dubbio ogni cosa, ed in particolare le cose Spirituali. La Dualità divide ogni cosa. La Dualità ci permette di dire che una cosa è reale o meno, oppure di dire, solo forse è reale.

Due realtà complementari che insieme formano l’unità. Ecco il principio della complementarietà, la filosofia del “tao” orientale.

L’uomo appare quindi un essere imperfetto perché rimane sempre dimezzato e non è mai soddisfatto pienamente da quello che costruisce.

Eppure è votato a scoprire il rovescio della medaglia: per conoscere l’amore è obbligato a conoscere il suo opposto. Per conoscere il bene deve conoscere prima il male. Per conoscere la felicità deve conoscere anche la tristezza.

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E’ la legge degli opposti o della complementarietà : tutto nasce per capire il suo opposto e tutto è somma dell’altro fino all’identificazione del TUTT’UNO.

Quest’ultimo concetto mi ha permesso di elaborare la metafora del “foglio A4 dell’esistenza” : un cammino simbolico della nostra anima verso il ricongiungimento con il TUTT’UNO.

Immaginiamo di poter paragonare un normale foglio A4 alla nostra vita e di associare il movimento del piegare il foglio su se stesso ( di piegarlo ogni volta in due, per intenderci meglio ) come la risposta del desiderio della nostra anima di ricongiungere i “due lati dell’esistenza”, conosciuti anche come polarità dello “ying” e dello “yang”.

E qui apriamo una finestra alla matematica.

Lo spessore di un foglio di carta è di circa 0,1 mm cioè 10^(-4) metri.

Ogni volta che ripieghiamo il foglio il suo spessore raddoppia perciò se lo pieghiamo n volte il suo spessore sarà : d = 10^(-4)*2^n

A ogni piegatura, infatti, le dimensioni si dimezzano e il numero di “strati” raddoppia, passando da 1 a 2 (dopo una piega), a 4 (dopo la seconda), fino a 64 (dopo la sesta).

A quel punto, alla sesta piegatura, l’altezza della “pila di carta” (se utilizziamo un normale foglio da fotocopie di formato A4) è già maggiore delle dimensioni del foglio residuo.

La settima piegatura, da 64 a 128 fogli, riesce solo con carte sottili e l’ottava è praticamente impossibile per un A4 comune.

Oltre quella soglia si può procedere solo in termini teorici, che portano a situazioni paradossali: piegando per 42 volte un foglio A4, spesso 0,1 mm, si produrrebbe una pila di 4 mila miliardi di fogli, alta oltre 400 mila km, cioè più della distanza Terra-Luna. Ma è pura teoria: l’impresa è ovviamente impossibile !!!

Appropriamoci di questi calcoli matematica per la nostra ipotesi iniziale di natura più spirituale.

Ogni piegatura ci permette di arrivare a conoscere maggiormente noi stessi. Ogni piegatura può essere vista come la realizzazione di un chakra.

Chakra è un termine sanscrito che significa vortice o ruota. Con questa parola si è soliti indicare i vortici di energia presenti negli esseri viventi e che consentono ad essi di essere vivi. Si tratta di ruote di luce (dischi sacri) che assorbono l’Energia Universale, la metabolizzano, la smistano all’interno del corpo fisico e collegano quest’ultimo alle varie componenti dei corpi energetici (come l’aura) che lo circondano.

Per quanto riguarda l’essere umano si è soliti distinguere 7 corpi energetici principali o 7 chakra e la “realizzazione” di ogni chakra è fondamentale per “raggiungere” quella che viene chiamata Illuminazione.

La similitudine tra i nostri corpi energetici e la piegatura di un foglio di carta è impressionante !

Nel nostro corpo fisico esistono infatti 7 chakra e la piegatura massima di un foglio A4 è proprio di 7 volte.

Il viaggio dell’anima oltre la morte nella metafora del “foglio A4 dell’esitenza” parte proprio dalla 8° piegatura, non verificabile ma teorizzabile. Proprio come il concetto della morte.

Vorrei focalizzare l’attenzione del lettore sull’aumento esponenziale dello spessore del foglio A4, piegatura dopo piegatura, sulla sua “espansione quasi infinita“.

Il moto della nostra anima credo possa essere identico, nel desiderio di ricongiungere le sue parti “ying” e “yang” e di ricongiungersi poi con il Tutto.

Espandersi all’infinito verso il Creatore !

Possiamo pensare che grazie a questo cammino passiamo dal navigare nella fatale dualità del tutto fino ad arrivare alla vera consapevolezza della nostra natura di esseri spirituali in continua evoluzione.

La natura dell’uomo è contenuta nell’impronta del suo Creatore che ha “ripiegato infiniti universi” per la Sua Creazione.

Eseguendo “7 piegature” e andando oltre, l’uomo insegue la sua evoluzione per arrivare a conoscere se stesso e sperimentare la consapevolezza e la gratitudine di essere sempre stato un tutt’uno con l’Universo e il suo Creatore.

Buon viaggio a tutti a Maggior Gloria della Luce,

Emanuel Celano

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