IL BOCCONE SULLO STOMACO
Una muta di lupi sta cacciando in una boscaglia; il cibo è scarso, ma all’improvviso uno dei lupi trova la zampa di un coniglio selvatico morto da qualche giorno; per non farsela rubare dagli altri la ingoia in tutta fretta, ma la zampa è troppo grossa e gli resta sullo stomaco. Il lupo si trova in pericolo di vita perché fintantoché la zampa gli rimane sullo stomaco non si sentirà di mangiare. Si tratta di una situazione di emergenza che non sa come risolvere. Immediatamente il cervello si mette in azione ed ordina al corpo di fare una proliferazione cellulare nello stomaco proprio l° dove si trova l’osso della zampa; si tratta di un tumore! Ma tutto ha un senso e quella che sembra essere una malattia inesorabile si rivela essere invece la soluzione perfetta del cervello per la sopravvivenza del lupo. È stato infatti dimostrato in laboratorio che le cellule tumorali dello stomaco secernono una quantità di acido cloridrico che ha un potere digestivo da tre a dieci volte superiore a quello delle cellule normali. Così l’osso può essere digerito più velocemente ed il lupo potrà sopravvivere. Cessato l’allarme, cessato il pericolo, il cervello dà l’ordine al corpo di distruggere il tumore, (vedremo in seguito attraverso quali meccanismi), ed il lupo potrà nuovamente riunirsi alla muta e tornare a cacciare.
Il signor Mario B., di cinquantun anni, ha dedicato tutta la sua vita lavorativa ad una piccola azienda di mobili per ufficio.
Un bel mattino, arrivato sul lavoro, viene chiamato dal proprietario che gli annuncia senza troppi preamboli, il suo licenziamento.
Mario B. rimane senza fiato, incapace di qualsiasi reazione, senza sapersene spiegare la ragione. scoprirà in seguito che il suo posto è stato preso dal figlio del padrone. È un tiro mancino che non si sarebbe mai aspettato e lo esprime dicendo: “l’essere licenziato a questo modo mi è rimasto sullo stomaco!” Immediatamente la mente informa il cervello che invia l’ordine alle cellule dello stomaco che danno inizio ad una proliferazione cellulare, un tumore, per digerire il boccone indigesto che rischia di far morire il signor Mario!
SIAMO PROGRAMMATI PER SOPRAVVIVERE E CONTINUARE LA SPECIE. IL CERVELLO NON FA DIFFERENZA TRA IL REALE (LA ZAMPA DI CONIGLIO RIMASTA SULLO STOMACO AL LUPO) E L’IMMAGINARIO (IL LICENZIAMENTO DI MARIO, VISSUTO COME UN BOCCONE CHE GLI RESTA SULLO STOMACO). LA MALATTIA E’ DUNQUE LA SOLUZIONE PERFETTA DEL CERVELLO IN TERMINI BIOLOGICI DI SOPRAVVIVENZA.
Intermezzo promozionale ... continua la lettura dopo il box:
Mario può risolvere il problema eliminando il trauma emotivo, o più “praticamente” trovandosi in altro lavoro. Se Mario non è in grado di eliminare il trauma né di trovarsi un altro lavoro, il cervello entrerà in azione sull’unico campo che ha a disposizione, lo stomaco, prima che Mario consumi tutte le sue energie nel tentativo di… “digerire” l’amaro boccone. Interverrà con l’unico mezzo che può risolvere in tutta fretta il problema: un tumore! Il tumore allo stomaco sarà allora, paradossalmente, la soluzione biologica estrema per salvare la vita del signor Mario B!!
Ma Mario avrebbe potuto vivere il trauma emotivo del suo licenziamento in modi diversi (ciascuno di noi ha la sua storia, la sua educazione, il suo vissuto):
“sono arrabbiato per l’ingiustizia subita”, patologia delle vie biliari;
“è un brutto tiro, impossibile da lasciar passare”, patologia dell’intestino tenue;
“mi ha fatto una porcata”, patologia del colon;
“ho paura di non avere più il mio spazio”, patologia dei bronchi;
“tutto mi crolla addosso”, patologia renale;
“non valgo più niente”, patologia ossea.
Tutte le volte che un individuo, nel corso della sua esistenza, viene colpito da un trauma emotivo che abbia le seguenti caratteristiche:
-sia vissuto in maniera drammatica (con tutte le sfumature del caso, per cui una grossa emozione avrà conseguenze più visibili di una piccola contrarietà: dalla bronchite al cancro ai polmoni, a seconda dell’intensità del dramma vissuto);
-ci colga impreparati, in contropiede, come un fulmine a ciel sereno;
-l’emozione abbia il sopravvento sulla ragione;
-sia vissuto in solitudine, rimuginando continuamente il problema (anche se tutti sanno quello che ci è capitato, nessuno sa quello che abbiamo provato);
-non si trovi una soluzione soddisfacente.
Allora e solo allora il cervello entra in azione mettendo in moto uno speciale programma biologico per la sopravvivenza dell’individuo.
L’intensità del trauma subito determinerà la gravità della malattia, mentre il tipo di emozione provata al verificarsi del trauma determinerà la localizzazione della patologia del corpo.
La malattia è dunque un simultaneo squilibrio a livello psichico, cerebrale e organico dovuto ad un trauma emotivo. Senza conflitto non vi è malattia: rendersene conto è il primo passo verso la guarigione.
IL TURBO SALVA-VITA
State percorrendo in automobile una strada di campagna; l’andatura è tranquilla e vi state godendo la natura circostante, ad ogni curva un nuovo paesaggio, illuminato da un caldo sole di primavera. In lontananza intravedete la sagoma di un grosso TIR che procede lentamente e di li a poco gli sarete dietro. Vorreste sorpassarlo, ma c’è una curva dietro l’altra, siete costretti a procedere a venti all’ora; anche se non avete fretta, cominciate a spazientirvi, siete stufi di respirare tutto ciò che esce dal suo tubo di scarico. Dopo l’ennesima curva ecco un breve rettilineo, la strada è libera, finalmente mettete la freccia e cominciate il sorpasso; ma improvvisamente un’ auto arriva dalla direzione opposta; vi si imperla la fronte di sudore, la tensione aumenta, non fate più in tempo a frenare. È un attimo, è automatico: scalate una marcia e spingete l’acceleratore affondo, il turbocompressore della vostra auto s’inserisce con un sibilo appena percettibile e con una superaccelerazione completate il sorpasso; giusto in tempo, è andata bene. Vi passate una mano sulla fronte, qualche centinaio di metri e lo stress se ne và. Tutto è dimenticato, e cominciate a pensare alla piccola trattoria che vi aspetta a prossimo paese… IL CANCRO E’ IL TURBO CHE IL CERBELLO INSERISCE PER SALVARCI LA VITA!!
ALL’ORIGINE DI TUTTE LE MALATTIE (angina, bronchite, cancro, depressione, epilessia, infarto, leucemia, sclerosi a placche, eccetera) c’è, nella vita del paziente, un EVENTO PARTICOLARE vissuto come TRAUMA: separazione affettiva, offesa, licenziamento, schiaffo, la morte di un famigliare, una diagnosi medica raggelante… Un evento vissuto in modo drammatico, inaspettato e conflittuale, in solitudine e senza la possibilità di una soluzione soddisfacente.
FONTE :
TRATTO DA. La medicina sottosopra di Giorgio Mambretti e Jean Séraphin. Ed. Amrita.
IL CERVELLO NON E’ IN GRADO DI DISTINGUERE TRA REALE E SIMBOLICO,TRA REALTA’ ED IMMAGINAZIONE.
RIPORTATO DA : http://www.asshomosapiens.org
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