Visita SpazioSacro.it : Corsi, Seminari e Scuola di Naturopatia e di Reiki
Il Fisico Del Cern: La Causa Dell'universo Deve Essere Trascendente
#image_title

Il fisico del Cern: La causa dell’universo deve essere trascendente

Sono convinto che la fede cristiana è una credenza ragionevole e non vi è alcun conflitto tra le scoperte scientifiche e il cristianesimo. Ritengo che il Creatore dell’universo è il Dio della Bibbia». Così si è presentato Michael G. Strauss, fisico delle particelle del CERN di Ginevra e docente presso l’Università dell’Oklahoma.

Poche settimane fa ha infatti aperto il suo sito web personale (www.michaelgstrauss.com), motivandolo così: «Da qualche tempo ho l’opportunità di parlare nelle università, nelle scuole e nelle chiese circa l’intersezione tra la scienza e la fede cristiana. Spesso capita che la gente mi chiede se ho scritto qualcosa su questo per esplorare il tema in modo più dettagliato». Così è nata l’idea di uno spazio virtuale, decisione insolita per un ricercatore di un certo peso: apprezziamo molto dato che tale tematica sul web è solitamente, e purtroppo, inflazionata per la gran parte da avvocati del creazionismo biblico e scienziati dell’ateismo militante.

Esperto dell’interazione tra quark e gluoni e attualmente impegnato sulle proprietà del bosone di Higgs, Strauss ha scritto che «come scienziato professionista e come cristiano posso avere qualcosa da offrire alla discussione concernente il rapporto tra cristianesimo, la scienza e pensiero oggettivo». I suoi primi due articoli sono stati dedicati alla teoria del Big Bang, riflettendo sulla «ripugnanza che questa idea ha generato» fin dall’inizio in certi ambienti positivisti, la quale «è stata alla fine accettata solo perché le prove a suo favore sono schiaccianti e indiscutibili». E’ interessante la sua precisazione: «Quando si sente dire che gli scienziati discutono se il Big Bang si sia davvero verificato, in realtà stanno solo mettendo in discussione ciò che è accaduto nei primi 10 -35 secondi o giù di lì, non se vi è stato un inizio effettivo. Nessuno ha dubbi sul fatto che l’universo visibile era molto piccolo, caldo e denso, circa 13,8 miliardi di anni fa ed è da allora in uno stato di espansione».

Il problema è che a molti «non piace l’implicazione teologica e filosofica di un universo che ha avuto un inizio effettivo e continuano a cercare scappatoie. Eppure tutte le osservazioni che abbiamo, tutti i calcoli teorici, e anche alcuni calcoli proiettivi come il teorema di Borde-Guth-Vilenkin, danno credito alla conclusione che tutto lo spazio, il tempo, la materia e l’energia di questo universo ha avuto un inizio. Il Big Bang è un termine improprio perché non c’è stata una sorta di esplosione dato che non c’era nulla che esisteva che potesse esplodere. È l’origine dell’universo. Quindi, se questo universo ha avuto un inizio, allora la causa dell’universo non può essere una parte dell’universo. La causa deve essere trascendente, come l’idea cristiana di Dio».

Fa bene il prof. Strauss a non parlare di “prova di Dio”, non è saggio mischiare i piani. Ha probabilmente ragione anche quando scrive: «I teisti non avrebbero potuto delineare uno scenario migliore per sostenere il teismo». Lo stesso pensiero del fisico americano è condiviso da altri colleghi, anche importanti premi Nobel, come ad esempio Arno Penzias, Leon Max Lederman e Antony Hewish. Abbiamo raccolto le loro parole in questo dossier.

Intermezzo promozionale ... continua la lettura dopo il box:

TANTI SEMINARI E CORSI SU SPAZIOSACRO.IT :
spaziosacro.it portale medicine analogiche
visita il sito spaziosacro.it [ click qui ]

Strauss ha promesso altri articoli in cui discuterà degli scenari alternativi all’origine del nostro universo che non richiederebbero un inizio effettivo di esso, entrando dunque nel vivo del grande dibattito scientifico e filosofico su questa tematica. Buon lavoro!

La redazione

Dio e il multiverso: considerazioni di un matematico

23 febbraio 2015

Con questo articolo diamo avvio alla collaborazione con il prof. Paolo Di Sia, docente di Matematica e Didattica presso l’Università di Verona, autore di più di 150 pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali, reviewer di vari journals internazionali e membro di 5 società scientifiche (tra cui la American Nano Society)

 
di Paolo Di Sia*
*docente di Matematica presso l’Università di Verona 

La cosmologia moderna ha motivo di ritenere che l’universo in cui viviamo possa essere uno di un numero (forse) infinito di universi, che formano il cosiddetto “multiverso”. La comprensione emergente della scienza del multiverso, costituito da migliaia di miliardi di miliardi di galassie, sembrerebbe spiegabile secondo molti studiosi in termini naturalistici, senza cioè la necessità di considerare forze soprannaturali per spiegare la sua origine e la sua esistenza in atto.

Assieme ad altre ipotesi, come gli universi spontanei, l’auto-creazione, particolari ipotesi quantomeccaniche, il multiverso è stato anche definito “l’ultimo dio dell’ateo” e utilizzato da atei e materialisti come un modo per evitare argomenti che potrebbero essere presi a favore dell’esistenza di Dio, come l’inizio dell’universo, il “cosmological argument”, il “fine tuning argument”. Il multiverso è una delle idee più interessanti e controverse della scienza attuale, con notevoli implicazioni cosmologiche, filosofiche e teologiche.

Intermezzo promozionale ... continua la lettura dopo il box:

DUE LIBRI CONSIGLIATI DA SPAZIOSACRO.IT :
libri-spaziosacro
visita la pagina di presentazione dei libri [ click qui ]

Gli sviluppi scientifici colgono i problemi fondamentali, le idee attuali sull’origine dell’universo e, direttamente o indirettamente, le nozioni di Dio che emergono da queste analisi. Lavorano in questo settore credenti, agnostici, atei; la scienza illumina le menti curiose e promuove le comprensioni empiriche. Non si conoscono metodi scientifici definitivi con cui l’uomo sia in grado di determinare ciò che in ultima analisi può essere definito “vero”; il meglio che si può fare è rendere sempre migliori le osservazioni e sempre più accurati i modelli che descrivono la realtà.

Tematiche cosmologiche significative, come il Big bang, vengono spesso prese come prova a favore o contraria ad un Dio creatore. Molte persone, come Georges Edouard Lemaître (1894-1966), presbitero, fisico e astronomo belga, hanno scelto di credere in Dio, nonostante il fatto che la presenza di Dio sia considerata da molti tutt’altro che evidente, sebbene secondo altri Dio deve avere le Sue ragioni per “nascondersi da noi” . Anche quando un modello supera un test che avrebbe potuto falsificarlo, ciò non significa che il modello sia stato definitivamente dimostrato e che non possa un giorno essere sostituito da un modello migliore.

Alexander Vilenkin, professore di fisica e direttore dell’istituto di cosmologia alla Tufts University nel Massachusetts, ha lavorato per 25 anni nel campo della cosmologia e ritiene che tutte le prove attualmente disponibili sembrano condurre al fatto che l’universo abbia avuto un inizio. Questo non depone a favore dei naturalisti filosofici e degli atei, poichè, come anche Stephen Hawking ha ammesso, “a molte persone non piace l’idea che il tempo abbia avuto un inizio, probabilmente perché sa di intervento divino” (Stephen W. Hawking, “Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo”, Bur 2011). Sul “fine tuning argument” il fisico Andrei Linde ha detto che “abbiamo molte coincidenze davvero strane, e tutte queste coincidenze sono tali da rendere possibile la vita”, aggiungendo che la teoria del multiverso risulta essere una possibilità molto interessante per rispondere alla domanda circa il fine tuning che permette la vita sulla terra (A. D. Linde, R. Brandenberger, Inflation and Quantum Cosmology, Academic Press Inc, 1990).

Non vi sono attualmente prove scientifiche che prevedano un multiverso, ne’ in generale una realtà che si estende infinitamente nel passato. Tuttavia molti naturalisti filosofici hanno salutato il multiverso come elemento che ci dispensa dalla dipendenza da Dio. Si tratta, dicono altri, di una “strana posizione di sicurezza” per coloro che costantemente criticano i credenti in Dio di “aver fede” in qualcosa che non ha prove tangibili. Arvin Borde, Alan Guth, e Alexander Vilenkin hanno dimostrato che ogni universo, che in media si è espanso per tutta la sua storia, non può essere infinito nel passato, ma deve avere un confine passato spazio-temporale (Borde, A. H. Guth, A. Vilenkin, “Inflationary space-times are incomplete in past dire ctions”, Phys. Rev. Lett. 90, 151301, 2003). Nel 2012 Vilenkin ha dimostrato anche che i modelli che non soddisfano questa condizione non riescono comunque per altri motivi ad evitare un inizio dell’universo. Quindi, anche se il nostro universo fosse una piccolissima parte di un multiverso, quest’ultimo dovrebbe avere un inizio.

John Carson Lennox, professore di matematica presso l’Università di Oxford, matematico irlandese, filosofo della scienza e apologeta cristiano, ha riassunto questa situazione affermando che “è piuttosto ironico che nel XVI secolo ci siano state molte resistenze ai progressi della scienza, perché sembravano minacciare la fede in Dio, e altrettanto dicasi nel XX secolo per le idee scientifiche riguardanti un inizio dell’universo, perché minacciano di aumentare la plausibilità della fede in Dio”.

 http://www.uccronline.it/2017/02/15/il-fisico-del-cern-la-causa-delluniverso-devessere-trascendente/

author avatar
admin
Associazione Culturale SpazioSacro.it Operiamo nel campo delle medicine analogiche dal 1998. Proponiamo molteplici corsi e seminari in tutta Italia. Visitate le nostre scuole: la Scuola di Reiki "Spazio Sacro" e la Scuola di Naturopatia "Spazio Sacro".


CATEGORIE DEL BLOG

Crescita spirituale
CURE NATURALI
Dalla Nostra Associazione
Mondo Olistico
Notizie scottanti
Passa il Favore di Trevor
Scuola di Naturopatia
Studi Scientifici
Teorie e Scoperte
admin

Associazione Culturale SpazioSacro.it

Lascia un commento