IL PEPERONCINO
nessuna controindicazione, ma, anzi, da consigliare nel trattamento di ogni genere di malattia: il che vuol dire totale innocuità, ed efficacia terapeutica ad ampio raggio d’azione. Questa può essere una più che sintetica presentazione del peperoncino, che tranquillizza il lettore che ne volesse fare uso quotidiano, a prescindere dalle sue specificità d’azione.
In altre parole, la prima cosa importante è sapere che il peperoncino può essere consumato, in ogni caso, tutti i giorni, senza timori di effetti collaterali, spiacevoli sorprese, danni alla salute. Tanto più che qui si afferma che non solo il peperoncino non è nocivo, ma che esso è, anzi, un portentoso farmaco naturale, capace, a volte anche da solo, di curare un numero notevole di situazioni patologiche.
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È quanto sostiene con fede convinta l’ufficiale della Guardia di Finanza Ettore Liuni, il quale espone in alcuni suoi libri i risultati di sue personali ricerche sul peperoncino, ed ha illustrato le sue idee in diversi simposi della medicina ufficiale.
Al lettore indico il libro «Peperoncino rosso piccante per la nostra salute», ed. E. Peletta, ambedue di Ettore Liuni; sono testi sicuramente molto utili per eventuali opportuni approfondimenti.
100 gr. di peperoncino contengono: sostanze azotate: 15,50 gr.; olio essenziale: 1,12 gr.; olio fisso: 12,50 gr;, sostanze estrattive non azotate: 35,00 gr.; cellulosa: 20,75 gr.; ceneri: 5,17 gr.; capsaicina – fattore piccante – : 0,005 gr.; capsicina, oleoresina, capsantina, colorante carotinoide rosso, quercitina, esperidina, eriodietina, sostanze aromatiche; lecitina, vit. C, acido malonico, citroflavoidi, vit. PP, vit. E, vit. K2, P, A, sali minerali (potassio, rame, ferro, ecc.), enzimi, principi attivi vari, ecc.
Tutti questi fattori, operando sinergicamente, esercitano quella particolare «vasoattività», a livello dei capillari sanguigni, che è alla base della grande efficacia del peperoncino, nella risoluzione delle più svariate malattie. È quanto sostiene il prof. Lino Businco, in una intervista rilasciata, a Roma, a Ettore Liuni, e che ritengo opportuno riportare integralmente, perché certamente utile per chiarire il perché della grande importanza attribuita, anche qui, al peperoncino.
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Intervista al prof. Lino Businco da parte del cap. Ettore Liuni
Liuni Domanda: So che Lei è uno dei più grandi Epigoni del Peperoncino, questo meraviglioso regalo della natura che svolge un’azione tanto benefica nei confronti dell’uomo, quando a questi vengono a mancare sostanze molto importanti al suo metabolismo, quali vitamine, enzimi, ecc. Ci dica quale è il suo pensiero in tal proposito?
Businco Risposta: Il mio interesse nei confronti del peperoncino è legato ad una parte dei miei studi, quelli rivolti soprattutto ai capillari.
I capillari sono la strada sulla quale il sangue porta il suo influsso vitale all’organismo. Cioè la nostra vita marcia sui capillari; sui capillari il sangue porta nutrimento ai tessuti, nei capillari si riversano le sostanze tossiche che devono essere eliminate, i capillari sono l’architettura di base della vita.
Quindi la salute del capillare è la salute della nostra vita…
Liuni Domanda: Tempo fa lessi Sui “Sacri Testi” una sua frase che mi colpi moltissimo: «Noi siamo la vita dei nostri capillari…»!
Businco Risposta: Confermo quanto detto: L’uomo decade nella sua efficienza psicofisica quando i capillari decadono, la vecchiaia colpisce coi suoi strali soprattutto a livello dei capillari;
quando i capillari riducono la loro presenza nel cervello, l’uomo perde il vigore delle sue facoltà intellettive;
quando i capillari decadono nelle cute, la donna, perde il fascino e la luminosità della sua bellezza: la pelle s’invecchia, diventa rugosa, diventa arida;
i capillari, quando decadono nel cuore, nell’apparato circolatorio, il cuore, l’apparato circolatorio invecchiano; pertanto la decadenze dei capillari è la decadenza dell’uomo.
La senilità dei capillari, la chiusura, la diminuzione di lume dei capillari, significa perdere forze, significa la nostra decadenza biologica.
Il peperoncino, fra le sue principali virtù, ha quella di reintegrare l’efficienza del sistema circolatorio a livello dei capillari. Il peperoncino, attraverso l’influenza biologica specifica che (il peperoncino) possiede, contribuisce notevolmente a reintegrare, sul piano dietologico, l’efficienza del nostro organismo, e a combattere, proprio elettivamente, senza chiacchiere e senza storie, specificamente la vecchiaia, la decadenza senile, sul terreno dove questa colpisce.
Liuni Domanda: Tempo fa Lei disse che il peperoncino è ricchissimo di molte vitamine ed in special modo della vit.. E- la feconda, l’antinvecchiante, che avrebbe secondo Lei (e lo disse durante un congresso medico, cui ero presente) il potere di stimolare l’organismo a produrre prostaglandine, elementi ormonali preposti alla riparazione dei nostri capillari.
Cioè col peperoncino non si ha soltanto una vasodilatazione e la pulizia delle arterie dal colesterolo in eccesso, ma si ha una vasoriparazione bell’e buona. Questo vale per le emorroidi, le ulcere, ecc, nel quel caso non è solo un apporto di maggiore quantità di sangue e più ossigenato, ma una vasoriparazione.
Mi parli un po’ di questa vitamina E, professore, di cui é tanto ricco il peperoncino.
Businco Risposta: Sì, io sono d’accordo con quanto ha detto Liuni; il peperoncino è una miniera di principi biologici attivi e col suo contenuto di vitamina E agisce non soltanto sui capillari rivalutando e rafforzandone la validità circolatoria, ma il peperoncino, con la sua vitamina E agisce soprattutto elevando il trofismo, cioè la forza biologica dei tessuti, perché la vit.
E è un potente stimolante della vitalità dei tessuti Quindi, e vorrei concludere, con un atto di fede, ma di vera fede, nel peperoncino, che io considero certamente uno dei protagonisti dietologici della salute umana.
Liuni Domanda: Come Lei sa, ho scritto dei libri sul peperoncino, e vorrei da Lei un giudizio, un avallo autorevole circa il mio modo di avvicinare l’uomo al peperoncino, la posologia e tutto il resto.
Businco Risposta: Naturalmente. D’altronde oggi Lei, Liuni, con i suoi studi ed esperimentazioni ne sa molto di più di chiunque altro sull’argomento e ritengo che giustamente consiglia di usarlo crudo nelle proporzioni dettate sia dal tipo di affezione che si vuol curare, che dalla persona con le sue abitudini alimentari e la sua costituzione fisica.
Raccomando ancora che venga consumato crudo, altrimenti le sue proprietà dietologiche vengono distrutte, nella maggior parte, dal calore. Quindi al peperoncino io auguro ancora una strada gloriosa e di successo dietologico come esso veramente merita.
L’indicazione dell’uso del peperoncino, il consumo quotidiano del peperoncino può essere fino ad un grammo per ogni 10 Kg. di peso corporeo; in altri termini, un uomo di 70 kg. di peso corporeo, può consumare, durante una giornata, fino a 7 grammi di peperoncino.
Questo, poi, deve essere aggiunto crudo ai cibi, ridotto in polvere. Chi non riuscisse a prendere il peperoncino in questo modo, potrà ingoiarlo, dopo i pasti, avvoltolandolo nelle ostie grandi, comprate in farmacia, o assumerlo in compresse.
Nota bene: se in soggetti particolarmente sensibili si dovesse manifestare una intolleranza verso il peperoncino, semplicemente si desista dall’assumerlo.
www.stazioneceleste.it
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