LA RINUNCIA E IL DISTACCO
Un accenno su cosa sia la rinuncia o il distacco:
โฆOra lโAnima ti chiama a questo difficile compito. ร il problema principale della sua vita: rimanere libera anche se circondata; operare nel mondo soggettivo mentre รจ attiva in quello esteriore; conseguire il vero distacco mentre daโ a tutti ciรฒ che รจ dovutoโ.
Lโintuizione non รจ un afflusso dโamore verso gli altri e quindi di comprensione del prossimo. Gran parte di ciรฒ che viene detto intuizione non รจ che il riconoscimento di affinitร e la proprietร di una mente chiara e analitica. Uomini intelligenti che abbiano vissuto a lungo, dotati di molta esperienza e di molti contatti umani, in genere riescono a discernere i problemi e le disposizioni altrui, purchรฉ vi siano interessati, ma questa facoltร non si deve confondere con lโintuizione.
Essa non ha nulla a che fare con lo psichismo, superiore o inferiore; avere una visione, udire la Voce del Silenzio, reagire compiaciuti ad un insegnamento, non provano che lโintuizione sia attiva. Nรฉ basta vedere dei simboli, poichรฉ questo tipo di percezione รจ la capacitร di intonarsi con la Mente Universale lร dove essa produce i modelli delle forme su cui sono basati i corpi eterici. Non รจ psicologia intelligente, nรฉ amorevole desiderio di porgere aiuto, che derivano dal rapporto fra una personalitร spiritualmente orientata e lโanima, che ha coscienza di gruppo.
Intuizione รจ la comprensione sintetica che รจ prerogativa dellโAnima e questa si manifesta solo quando, dal proprio livello, si protende in due direzioni: verso la Monade (DIO) e verso la personalitร integrata e che sia (anche solo temporaneamente) coordinata e unificata. ร il primo indizio dโunione profondamente soggettiva che troverร il proprio compimento alla terza iniziazione.
Intuizione รจ afferrare il principio di universalitร e, quando รจ attiva, il senso di separazione scompare, almeno temporaneamente. Nella sua espressione piรน elevata รจ nota come Amore universale, che non ha alcun nesso con il sentimento o la reazione affettiva, ma รจ prevalentemente identificazione con tutti gli esseri.
Si prova allora la vera Compassione, diviene impossibile criticare e solo allora si puรฒ scorgere il germe divino, latente in tutte le forme. Lโintuizione รจ la luce stessa e quando รจ ridesta il mondo รจ visto come luce e il corpo di luce di tutte le forme si fa gradatamente visibile. Ciรฒ comporta la facoltร di entrare in contatto con il seme di luce esistente in ogni forma; si stabilisce cosรฌ un rapporto essenziale e il senso di superioritร e di separazione recede. Perciรฒ lโintuizione introduce con il suo apparire tre qualitร : Illuminazione, Comprensione, Amore.
Un accenno su cosa sia la rinuncia o il distacco
La vera rinuncia, non รจ lโabbandono del mondo, ma soltanto quella rivolta allโattaccamento e allโavversione. Si puรฒ vivere come degli eremiti, in solitudine e povertร , ma continuare a provare attaccamento e avversione. La rinuncia รจ una questione interiore, un ri-orientamento di tutta la personalitร affinchรฉ si allinei alla volontร e allโAmore dellโEssere.
Per cercare la veritร occorre rinunciare al mondo, ma questo non รจ da intendersi con lโabbandono. Il raggiungimento dellโilluminazione non prescinde o vieta lโessere sposati, lโavere un lavoro o vivere nel benessere materiale. Rinunciare, non vuol dire andare a vivere in una grotta e in isolamento. La rinuncia รจ nei frutti dellโazione ovvero allโattaccamento o avversione che si genera. Il rinunciante detto anche Sannyasin non รจ colui che abbandona gli affari, la famiglia e il mondo, ma chi riesce ad allineare la personalitร alla Volontร e allโAmore dellโanima, trasformandola nel suo strumento di espressione nei tre mondi.
La materia รจ sempre un espressione, seppur rivestita di veli dello Spirito; come tale essa va elevata al cielo non ripudiata, va perfezionata non scartata: โLa pietra scartata dai costruttori รจ divenuta testata dโangoloโ. I frutti dellโalbero sono nella parte piรน alta, ma lโalbero esiste grazie alle radici che prendono nutrimento dalla terra. Le radici sono importanti quanto i rami, seppur sono questi ultimi che danno il frutto della Saggezza e il fiore dei poteri dellโanima.
Sannyasin, รจ colui il quale riesce a vivere nel mondo pur non essendo attaccato a esso. Ha compreso il potere del desiderio, il valore del distacco e lโabilitร di camminare fra le paia degli opposti. Ogni sensazione piacevole sviluppata nel cervello, in assenza del discernimento spirituale, porta a sviluppare lโattaccamento. Questo รจ il desiderio mal indirizzato. Nel caso opposto prende il nome di avversione, odio, repressione, critica e invidia. Ma in entrambi i casi quando il desiderio diviene inappagato si trasforma in collera. Rabbia e odio sono solo una repressione allโAmore non un energia uguale e contraria. Il punto piรน distante dal quel centro da cui hanno comunque origine. Inducono a chiudere il cuore, dellโuomo come farebbe un riccio per difesa. Ma in realtร la persona che dร sfogo allโira nasconde e invoca silenziosamente solo il bisogno dโamore.
Lโattaccamento e lโavversione, che si generano dalla maya, dallโannebbiamento astrale e dallโillusione mentale, sono il match decisivo della partita della realizzazione. Non si riferiscono solo al piano fisico, dove รจ facile discernere sulla scelta da compiere. Man mano che si progredisce, il Sannyasin gioca la sua partita sui piani piรน sottili.
La rinuncia allโattaccamento รจ anche per le visioni che si sviluppano nella meditazione, nei fenomeni occulti e psichici, nella medianitร , nel channeling e nella magia; nellโamore per un maestro (per la sua personalitร ), nel nirvana e perfino per lโAnima stessa qualora esista ancora una visione dualistica e separativa tra se stesso, gli altri esseri viventi nei quattro regni della natura e lo Spirito.
La rinuncia vale anche per lโabbandono dei legami con gli altri sรฉ personali. LโAnima deve imparare a conoscere e incontrare gli altri soltanto sul piano dellโanima. ร una dura lezione per molti, anche per i piรน progrediti. Anche se si รจ giunti a un notevole distacco personale perchรฉ trasceso il non-sรฉ, ancora perรฒ non si รจ riusciti a trascendere lโamore per la personalitร della famiglia, dei figli e degli amici. Questa รจ unโaltra prigione che provoca attaccamento e dolore.
Partire dal punto di vista dellโanima, vuol dire operare da quel punto in ogni situazione e aspetto della vita, ma soprattutto essere in contatto con le anime delle altre persone e non con i loro aspetti inferiori. Cosรฌ come noi attraverso la nostra esperienza, siamo arrivati allโattuale condizione e consapevolezza solo dopo essere morti e nati tanti volte, solo dopo lunghe sofferenze, e dolore, dopo aver calcato il sentiero in solitudine, sbattuto la testa tante volte per imparare determinate lezioni utili, cosรฌ anche gli altri stanno percorrendo lo stesso medesimo percorso. Proprio per questo dobbiamo capire che lโAnima in realtร non soffre e non muore; lโAnima รจ onnisciente nel suo piano; รจ solo la personalitร immersa nellโillusione e nellโignoranza della dualitร a soffrire, ammalarsi e morire. ร solo la personalitร che si dispera, prova odio, rabbia e risentimento, non lโanima. Stabilendo il contatto con la propria Anima e con le anime di tutti gli esseri senzienti, non resteremo mai delusi, tristi e lasceremo che gli altri compiano il proprio cammino in libertร e con i propri tempi.
La rinuncia รจ inoltre rivolta ai frutti del servizio. LโAnima deve servire senza badare ai risultati, ai mezzi, alle persone o alle lodi; alla fama o al potere; e anche al karma positivo che genera, altrimenti il servizio non sarebbe unโimpulso dellโamore incondizionato ma guidato dallโopportunismo e sentimenta-lismo della personalitร .
Lโavversione invece sui piani mentali si rivela come egoismo, orgoglio, arroganza, saccenteria, critica ed assenza di consapevolezza di gruppo. Essi nascono dallโincapacitร di vedere il divino in ogni forma di vita, dal senso di superioritร , da unโimposizione del proprio volere che vede giusti e veri i propri metodi e la propria interpretazione, falsi ed errati quelli altrui, da una visione limitata e rigida. Ognuno di noi fa il proprio dovere e si assume le proprie responsabilitร , occorre lasciare che gli altri facciano altrettanto, senza la pressione del nostro pensiero o parole di critica. Talvolta, perรฒ, la critica oltre che per un orgoglio mentale o unโintolleranza, nasce anche da una repressione dellโinvidia e quindi del desiderio. Tuttavia la critica รจ valida solo se richiesta o messa in moto per fini costruttrici ed educativi, e dovrebbe derivare da un intenzione distaccata e altruistica.
Questo รจ quanto maya offre ai suoi spettatori immersi come pesci nel mare dellโannebbiamento astrale e dellโillusione mentale, che li conduce allโannientamento della vita spirituale.
Il distacco che sviluppa il Sannyasin non รจ soltanto fisico ma soprattutto emotivo e mentale. Egli percorre il sentiero della vita in equanimitร , senza che il suo benessere, la sua pace e serenitร vengano turbati.
In tempi antichi il sannyasin lasciava la casa e gli affari e andava per il mondo, seguendo la luce, cercando il Maestro, e sempre insegnando sul suo cammino. Oggi, nella civiltร occidentale e sotto lโalbeggiante influsso della Nuova Era, il richiamo รจ lo stesso, ma il discepolo non abbandona la famiglia e la propria utilitร esterna. Resta dovโรจ, continuando a compiere i suoi doveri esterni e fisici, ma in lui avviene un grande cambiamento e un preciso riorientamento. Il suo atteggiamento verso la vita e gli affari รจ profondamente alterato. Tutta la sua vita interiore tende a divenire un sistematico ritirarsi. Attraversa lo stadio della Via cui Patanjali allude negli Yoga Sutra col termine โgiusta astrazioneโ.
ร alquanto diversa dal โdistaccoโ, poichรฉ quel processo o attivitร motivata si applica principalmente alla natura astrale-emotiva, al desiderio, qualunque siano gli attaccamenti o i desideri. Questa รจ invece unโattivitร mentale; รจ un atteggiamento della mente che domina tutta la vita della personalitร .
Comporta non soltanto il distacco dal desiderio e da ciรฒ che รจ familiare, desiderato e acquisito da lunga abitudine, ma anche un completo riadattarsi dellโintero triplice uomo inferiore al mondo dellโanima. ร qui che le rette abitudini e i giusti atteggiamenti verso il mondo degli affari e le relazioni di famiglia entrano in gioco, e consentono al โsannyasinโ โdi continuare la via ascendente con cuore distaccato e liberoโ, e tuttavia farlo mentre si compie la giusta azione, mediante la giusta abitudine e il giusto desiderio, verso tutti coloro cui รจ legato per destino. Ora lโAnima ti chiama a questo difficile compito. ร il problema principale della sua vita: rimanere libero anche se circondato; operare nel mondo soggettivo mentre รจ attivo in quello esteriore; conseguire il vero distacco mentre da a tutti ciรฒ che รจ dovutoโ.
La rinuncia del Sannyasin รจ quella che vede il dimorare nel centro interiore dellโessere spirituale percependo e attuando il proposito divino. Raggiunto quel nettare di beatitudine eterno la vera rinuncia, nel senso puramente letterale, la compiono solo le persone ancora attaccate al mondo dellโignoranza e delle illusioni trascinati senza meta e senza pace dalla corrente tumultuosa del desiderio, per infrangersi poi negli scogli del dolore, della povertร spirituale, della malattia e della morte.
Bibliografia:
[1] Alice Bailey โ Trattato dei Sette Raggi โ Vol.III โ Astrologia Esoterica โ Il Libraio delle Stelle.
https://www.ibs.it/libri/autori/alice-a.-bailey?gclid=CjwKCAjwloynBhBbEiwAGY25dHTgA8oPZXQ2-715FCaPFsv9iwEY_s2pqZto2v-CEJNd_IQktGTViRoCIDYQAvD_BwE
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