Visita SpazioSacro.it : Corsi, Seminari e Scuola di Naturopatia e di Reiki
blank
solitudine

LA SOLITUDINE COME SCELTA E NON COME FUGA !

La Solitudine come Scelta e non come Fuga

La solitudine è un tema affascinante

Osho parla della solitudine non come isolamento, ma come uno stato di pienezza che emerge quando ci liberiamo delle influenze sociali, culturali e delle ambizioni che spesso ci legano. Questo è un concetto condiviso anche da Eckhart Tolle, che vede la solitudine come uno spazio in cui “entriamo nel momento presente senza distrazioni, scoprendo la nostra essenza oltre l’ego”. Per Tolle, la solitudine è necessaria per sperimentare la PRESENZA, quella dimensione al di là della mente pensante.

Anche il poeta Rainer Maria Rilke scriveva: “La solitudine è come una pioggia che scende lenta, penetrando nei cuori.” Per lui, la solitudine è una condizione creativa, in cui ci riconnettiamo con la nostra profondità  e facciamo emergere i nostri veri talenti e le nostre capacita’ nascoste. E’ quel luogo in cui possiamo ritrovare il nostro Divino.

Per quel che mi riguarda non mi sono mai sentita sola immersa nella natura, anzi, ho provato le sensazioni piu’ belle della vita. Penso che tra la Natura non siamo mai soli , perché ogni albero, ogni foglia, ogni ruscello  ogni animale o minerale diventa un compagno. Ho camminato tanto per boschi e valli e spiagge trovando con la natura un dialogo più autentico e puro di quello che spesso non ho trovato  con gli uomini.

Il maestro buddista Thich Nhat Hanh insegnava che la solitudine è uno spazio per coltivare la compassione. “Quando siamo soli,” diceva, “possiamo ascoltare il nostro dolore e guarirlo. Solo allora possiamo entrare in relazione con gli altri senza aspettarci che colmino il nostro vuoto.”    Io vi ho guarito molti dolori !

Intermezzo promozionale ... continua la lettura dopo il box:

TANTI SEMINARI E CORSI SU SPAZIOSACRO.IT :
spaziosacro.it portale medicine analogiche
visita il sito spaziosacro.it [ click qui ]

In questa visione, la solitudine e’ diventata per me  un terreno fertile per costruire relazioni autentiche e consapevoli. Una forza per migliorare e scegliere.

Anche Kahlil Gibran, in “Il Profeta”, rifletteva sul tema, dicendo: “La solitudine è un rifugio dal frastuono della moltitudine e dall’oscurità che spesso gli uomini portano nei loro cuori.”

La solitudine, quindi, può essere, e lo e’ anche per me, una scelta consapevole per proteggersi e rigenerarsi.

La solitudine scelta e’ innocenza e integrità .

Molti maestri spirituali, come San Francesco d’Assisi, hanno vissuto la solitudine come un ritorno all’essenziale, un modo per spogliarsi delle sovrastrutture della società e riscoprire una purezza originaria. Francesco trovava compagnia in ogni creatura, dal sole agli animali, alle piante, vivendo una solitudine che era pienezza e comunione con il divino.

La natura ci accoglie e ci parla se apriamo i nostri cuori, rendendoci parte di un tutto più grande.

La solitudine tra gli esseri umani, invece, deriva  spesso dalla disconnessione, dalla mancanza di empatia o dal desiderio di primeggiare, cosi’ stare soli tra la natura, e’ per me non una condanna ma una scelta per ritrovare equilibrio e armonia.

La solitudine, vissuta con consapevolezza, può essere un dono o un rifugio.
A volte infatti, questo ritirarsi ha il significato di purificazione e  protezione dove la rigenerazione offre nuovi percorsi e risoluzione dei conflitti.
Anche I 40 giorni  in completa solitudine di Gesù nel deserto furono un’esplorazione spirituale, tentazioni da superare e nuove strade da percorrere per meglio aiutare poi chi aveva bisogno di lui  

Intermezzo promozionale ... continua la lettura dopo il box:

DUE LIBRI CONSIGLIATI DA SPAZIOSACRO.IT :
libri-spaziosacro
visita la pagina di presentazione dei libri [ click qui ]

Ora sempre più persone, soprattutto uomini, scelgono di ritirarsi dalla frenesia della società per vivere come eremiti, ritrovando nella solitudine e nell’essenzialità una profonda gioia. È una scelta che, da fuori, può sembrare estrema, ma che spesso nasce da una consapevolezza matura e da un desiderio autentico di riconnettersi con se stessi, con madre Terra, con  gli animali e con i ritmi naturali nella sacralita’ della vita.

Questi uomini, scegliendo di vivere in semplicità, abbracciano una routine scandita non dagli orologi ma dalla luce del sole, dal canto degli uccelli, dai cambiamenti delle stagioni. Lavorano la terra, conoscono le piante, si prendono cura degli animali e osservano con attenzione il cielo e il tempo, scoprendo in ogni gesto un senso di appartenenza. Vivono in comunione con la natura, non come padroni, ma come parte integrante di essa. E sono felici un giorno alla volta.

Per loro, la solitudine non è un vuoto da riempire, ma uno spazio di dialogo con l’universo. È un ritrovare la propria essenza attraverso il silenzio, lontano dalle pressioni, dalle aspettative e dalle distrazioni che spesso soffocano l’anima. Questo tipo di vita permette loro di riscoprire una dimensione spirituale autentica, dove il sacro è percepito ovunque, dal lavoro nei campi al contatto con gli animali, con i fiumi i mari le pietre le stelle.

Per questo un po’ li invidio.

…ma come fanno ad essere cosi’ lontani dagli altri e non sentirsi mai soli?

Forse perché  sono stati tanto feriti dalla societa’ ? o forse perche’ aspiravano ad una dimensione  visionaria del mondo e della natura?
In una società sempre più tecnologica e artificiale, spesso ci dimentichiamo quanto siamo legati alla terra. Gli eremiti, invece, riscoprono questa relazione e in essa trovano una pace profonda.

Kahlil Gibran scriveva ancora che “il silenzio della solitudine è musica per chi sa ascoltarlo.” Vivendo lontano dal frastuono del mondo, queste persone riescono a sentire la melodia sottile della vita.

Chi abbandona la società per vivere da eremita spesso racconta di aver trovato nei cicli naturali una saggezza che dà risposte dove le parole falliscono.

Il seme che germoglia, la pioggia che cade, il sole che sorge ogni giorno senza eccezione: sono lezioni di resilienza, pazienza e semplicità.  San Bernardo di Chiaravalle, che trascorse parte della sua vita in ritiro spirituale, scriveva: “Troverai più nei boschi che nei libri; gli alberi e le pietre ti insegneranno ciò che non puoi apprendere dai maestri.”

Questi uomini mi  ispirano ammirazione proprio perché hanno il coraggio di fare ciò che molti di noi neppure si sognerebbero: lasciare tutto per ritrovare se stessi. Li ammiro perche’ non temono niente , neppure la morte e si accettano per quello che sono

Non inseguono successi materiali o riconoscimenti, ma cercano una ricchezza interiore. Forse li invidiamo perché rappresentano una libertà che vorremmo vivere anche noi, almeno in parte. Una libertà che nasce dall’avere bisogno di poco, dall’essere in pace con sé stessi e dal vedere nella solitudine una pienezza anziché una mancanza. La capacita’ di apprezzare, ringraziare e vivere il presente

Avendo ascoltato le loro voci in tante interviste che hanno ottenuto ragazzi che sono arrivati fino a loro , si comprende che se prima il cercare questa solitudine dagli uomini poteva essere per loro una fuga da situazioni inostenibili e di dolore, si scopre che la loro solitudine invece  non è un rifiuto del mondo o delle persone, ma una scelta consapevole di vita. Un bisogno reale, anarchico. Un bisogno di liberta’.

Non si isolano per paura, ma per amore: amore per la natura, per il silenzio, per un’esistenza che rispecchi i loro valori più profondi. In un certo senso, la loro scelta è una forma di servizio, perché ci mostrano che un altro modo di vivere è possibile, un modo che non sia basato sulla competizione o sull’accumulo, ma sull’armonia con tutto ciò che ci circonda.

Forse non tutti possiamo diventare eremiti, ma possiamo imparare da loro l’arte di stare soli senza sentirci soli.

Allora penso:

La solitudine è un dono segreto, un abbraccio silenzioso che il mondo ci riserva.
Non è assenza, ma presenza infinita, uno spazio in cui il cuore si espande,
dove il vento racconta storie e gli alberi sussurrano verità.

È la compagnia dell’eterno, della natura che non chiede nulla
ma dona tutto: il canto dell’acqua, il respiro delle foglie, il volo di un’aquila, il mistero delle stelle.

Nella solitudine, non siamo mai soli. È lì che la vita si spoglia delle maschere,
e noi torniamo a casa, in quel luogo segreto che chiamiamo anima.

Un dono raro, un invito a scoprire chi siamo, a danzare con il silenzio e ascoltare il sussurro divino.

grazie!

www.spaziosacro.it

author avatar
admin
Associazione Culturale SpazioSacro.it Operiamo nel campo delle medicine analogiche dal 1998. Proponiamo molteplici corsi e seminari in tutta Italia. Visitate le nostre scuole: la Scuola di Reiki "Spazio Sacro" e la Scuola di Naturopatia "Spazio Sacro".


CATEGORIE DEL BLOG

Crescita spirituale
CURE NATURALI
Dalla Nostra Associazione
Mondo Olistico
Notizie scottanti
Passa il Favore di Trevor
Scuola di Naturopatia
Studi Scientifici
Teorie e Scoperte
admin

Associazione Culturale SpazioSacro.it