Quanti pesticidi mangiamo?
Dr. Megan Shields Bachelor of Medicine (Bachelor in medicina) nel Medical College della Virginia ed è uno dei “Diplomate American Board Practice” della famiglia Awards come educatore sul campo, asserì:
“Nella società odierna una persona media consuma fino a due chili (4 libbre) di pesticidi ogni anno e dispone di più di 400 residui di sostanze tossiche presenti nel corpo. Più di 3.000 additivi chimici raccolti nel cibo che mangiamo. Questi possono “annebbiare” la mente, falsificare i sensi, anche causare o contribuire a una vasta gamma di malattie come cancro, tumori e danni al sistema nervoso abbassando notevolmente il sistema immunitario. È un fatto di vitale importanza per tutti coloro che oggi vogliono pensare e ragionare in modo più chiaro e di condurre una vita sostanzialmente sana.” (Fonte: www.clearbodyclearmind.com).
Stephen J. Genuis, MD, un professore associato alla clinica situata presso l’Università di Alberta, asserì:
“Pensieri e stati d’animo sono il risultato di processi biologici; pensieri disconnessi e stati d’animo possono essere il risultato di processi biologici disordinati”.
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Genuis per finire asserì: “Diversi studi confermano che alcuni prodotti chimici tossici, che modificano la fisiologia del cervello, hanno il potenziale per incidere sull’umore, sulla funzione cognitiva e di provocare esiti socialmente indesiderabili. Aumentare le prove in campo medico e scientifico è un fatto vitale. La letteratura suggerisce che l’esposizione chimico-tossica, e tutto ciò che ne consegue, è correlata con il bioaccumulo nella patofisiologia dello sviluppo neurologico e delle funzioni cerebrali. I sanitari e gli altri funzionari dovrebbero prendere in considerazione l’esposizione a sostanze tossiche e a prodotti chimici nocivi visto che l’accumulo di queste tossine nel corpo provocano problemi di salute mentale e/o comportamento disordinato.” (Fonte: www.americanchronicle.com)
Dal 4° Rapporto della Società Britannica di medicina ecologica si evidenzia effetti inorganici sull’uomo: malattie mentali, Perdita IQ, Criminalità, schizofrenia, depressione, malattie scolastiche. (Fonte: www.stefanomontanari.net/)
Lo studio “Inserm” dell’Università Pierre-et-Marie-Curie
l’esposizione ai pesticidi raddoppia il rischio di contrarre il morbo di Parkinson tra gli agricoltori, secondo uno studio dei ricercatori di Inserm e Università Pierre-et-Marie-Curie, pubblicato online da Annals of Neurology. Precedenti studi avevano già stabilito un legame tra la malattia e l’esposizione ai pesticidi e un tribunale della sicurezza sociale nel 2006 la riconobbe come malattia professionale a un ex operaio agricolo. Tuttavia, gli studi non spiegavano quali fossero i pesticidi incriminati né in quali dosi. Ora, i ricercatori hanno chiarito che tra gli uomini esposti agli insetticidi di tipo organoclorati, che raggruppano ad esempio il Ddt e il lindano, presenti nell’ambiente, numerosi anni dopo il loro utilizzo c’è un rischio anche 2,4 volte più alto del normale.
Fonte: Estratto dall’inglese Environmental Working Group (EWG) Ecplanet.com
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