UN PONTE PER L’ALDILA’
Letteralmente nel mare, a 10 metri di distanza dalla riva di Argassi a Zante, si trova un vecchio ponte veneziano.
In origine era una parte della costa su cui fu costruito il ponte che rimaneva quasi nascosto nel mare.
La stradella per arrivare al ponte partiva dalla chiesa di San Spiridione di Sgournes e presumibilmente finiva nella Vardiola veneziana poco prima di Davia.
Quasi la metà del ponte, che faceva parte della strada principale, è ora appoggiata sulla riva e l’altra metà è immersa nel mare.
Ciò è dovuto alla grave erosione dell’acqua di mare e dei venti.
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LA LEGGENDA:
Una nobile e bellissima ragazza di nome Nicoletta, nata a Venezia, di animo gentile e di grande intelligenza era giunta a Zacinto per visitare lo zio che anni prima si era insediato nell’isola facendo fortuna come proprietario terriero ed esportatore di olio d’oliva in varie parti del mediterraneo.
In una della lunghe giornate che ella trascorreva in riva al mare conobbe un giovane ragazzo ,un pescatore.
Uno sguardo, un tramonto, uno sciabordio d’onde, un sussulto del cuore…i due cuori si sono incontrati ed e’ iniziato un AMORE dolcissimo.
Ogni giorno un nuovo inizio, lunghi bagni nell’acqua turchese, le corse in riva al mare, il sale sulla pelle, le risate , la purezza degli animi semplici.
Ogni notte Teodoro prendeva la sua barca per andare a pescare con suo padre e la mattina portavano il pesce pescato al mercato .
Teodoro amava il suo mare, il mare della sua isola con quelle sfumature che andavano dal bianco al turchese al blu al verde. Ogni parte dell’isola aveva il suo colore. E la notte, con la luna piena diventava argenteo e un delicato brillio lo rendeva magico.
Raramente avvenivano tempeste, ma quando arrivavano erano pericolose: il mare da amico si faceva feroce: ruggiva, si agitava, si inscuriva, schiumava e il vento ululante lo rendeva pauroso.
Quella notte di settembre, con la luna piena, la barca di Teodoro affondo’ e di lui mai piu’ ci fu traccia.
Nicoletta, perso il suo amore, non si rassegnava. Ogni sera prima del tramontare del sole si recava sullo scoglio di Argassi e versando lagrime silenziose lo invocava, perche’ non aveva neppure avuto il tempo di salutarlo,
Ad ogni tramonto era li, come una dea al vento, come una ninfa disperata ad invocare il suo amore, lo chiamava dal mare , quel mare che lo aveva portato via da se’.
Passarono mesi senza consolazione poi, una sera al tramontare del sole e al comparire della luna, una luna che sarebbe diventata piena senti’ un alito tra i capelli, un delicatissimo venticello come una carezza e dal mare si senti chiamare: “amore amore amore mai sarai sola. sono sempre con te”
Questa vicenda fu narrata, il ponte fu costruito ma col tempo il mare si riprese cio’ che era suo.
Lo spirito dei due amanti che vive ancora tra cielo e terra . Il mare come messaggero
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