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Una Riflessione: Il Segnatore E Il Mago Due Figure Completamente Diverse
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UNA RIFLESSIONE: IL SEGNATORE E IL MAGO DUE FIGURE COMPLETAMENTE DIVERSE

L’ARTE DEL BENEDIRE
UNA RIFLESSIONE: IL SEGNATORE E IL MAGO DUE FIGURE COMPLETAMENTE DIVERSE
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Il tema delle segnature ci accompagna sul confine tra religione e magia, e più in generale le cure popolari e i ricettari di antico regime vivono in prossimità di questo confine, con rimedi che, scivolano con ambiguità su un piano o sull’altro, qualche volta con una disinvoltura che disorienta. Ne dà buona testimonianza il Ricettario magico urbinate, un manoscritto risalente agli anni successivi al 1546, dove si incontrano elementi della secretistica, insieme con ricette di segnature, richiami alla magia naturale e operativa, e alla kabbalah. Lo scivolamento è comune anche tra i rimedi popolari quando l’invocazione a Dio e ai suoi intercessori maschera una volontà coercitiva sulla natura delle cose, e ciò è proprio della magia, che tradisce la certezza del raggiungimento degli effetti desiderati con queste raccomandazioni : “dì queste parole, compi questi atti, e per il loro potere certamente guarirai.
” Ci si rivolge a Dio, ma in realtà si evocano forze ed energie per costringere la natura a fare quello che spontaneamente non farebbe. E il mago, perché conosce e controlla le forze del cosmo e le qualità intime dei suoi elementi, tenta di piegare la natura e le potenze spirituali ai suoi voleri. !!!
Invece, attraverso la preghiera, che non piega nulla, IL SEGNATORE chiede cosa si sa e che non è dovuto e non può essere imposto, ma può essere ricevuto per volontà e grazia divina.

CHIEDERE A DIO:
Chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa (Lu 11, 9-10); infatti: Chi è quel padre fra di voi che, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? Nella Lettera di Giacomo questo precetto è rinforzato: C’è tra voi qualcuno che soffre? Preghi.

C’è qualcuno d’animo lieto? Canti degli inni. C’è qualcuno che è malato? Chiami gli anziani o i Segnatori della chiesa ed essi preghino per lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore: la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà (Gc 15, 13-15), e confermato nel versetto successivo: La preghiera del giusto ha una grande efficacia (Gc 15, 16).

In forza di questo precetto il curatore invoca il nome di Gesù, la Trinità, l’intermediazione di Maria e dei Santi, chiede la guarigione, e lo fa insieme con formule, sostanze e atti apparentemente estranei all’orizzonte della fede. MA NON E’ COSI’.

Non è corretto disconosce l’originalità di una sapienza popolare dove la tensione verso il cielo della trascendenza convive senza contraddizione con il legame verso la terra e le forme immanenti della vita. ! Fino a dove formule, sostanze, oggetti e gesti curativi non sono arrogati di un potere impositivo e non diventano loro stessi, non i veicoli ma, gli artefici della guarigione, fino a dove ogni rimedio è subordinato a un “a Dio piacendo e a un amen”, resta netta la distinzione che permette di non assimilare alla magia – e, per altri aspetti, alla medicina empirica – la terapeutica popolare di fede sulla quale si fondano le segnature.

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L’utilizzo di elementi semplici di uso quotidiano durante il rito di guarigione non è legato al potere intrinseco di quegli elementi, ma, come espressione di religiosità naturale, rinvia al loro valore simbolico e li carica di significati mistici. Allo stesso modo, le formule e gli atti che accompagnano le preghiere nei riti di guarigione,
Segnature, per quanto somiglino a parole e gesti consueti – se ne distinguono per una forza misteriosa, mistica, sovrannaturale. Il ricorso a forme di religiosità naturale, negli usi curativi popolari, non contraddice la fede, ma asseconda la necessità di rendere visibile l’invisibile, esprime l’adesione ad archetipi della cultura che uniscono ogni uomo alla catena delle generazioni e rendono ognuno figlio della propria terra, confermandolo in un linguaggio e in un sistema di lettura e comprensione del mondo e della vita condivisi,ripetuti e tramandati da innumerevoli uomini e donne senza nome e, fosse anche solo per questo motivo, mai vissuti invano.

Fonte :
http://www.massimoangelini.it/p=37 che ringraziamo!

LE SEGNATURE:L’ARTE DEL BENEDIRE A
https://www.spaziosacro.it/segnature-arte-del-benedire/

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